Ramona e Stefano
Ramona, 38 anni, di origine rumena – ma trasferita in Italia, a Torino, dall’età di 19 anni -, e il marito Stefano, 41 anni, di Torino arrivano a Barcellona nel maggio del 2017 senza lavoro e senza casa.
Attualmente, tutti e due lavorano: agente di un Call Center Internazionale che si occupa di gestire i soccorsi stradali, lei; IT Manager in un’impresa lui.
In piena tendenza riscontrata in molte grandi città, tra le quali Barcellona, dopo aver vissuto per 4 anni in un centrico quartiere di BCN, la coppia ha deciso di spostarsi sulla costa, complice anche il telelavoro e la crisi del Covid.
Su Tierra.it la storia da affittuari barcellonesi di Ramona e Stefano, che ci raccontano il percorso a ostacoli per affittare un appartamento a Barcellona e la scelta, in un secondo tempo, di cercare alloggio a Matarò, cittadina della costa del Maresme a circa mezz’ora dal centro di Barcellona.
Perché siamo venuti a vivere a Barcellona
Siamo partiti dall’Italia insieme, lasciando i nostri rispettivi lavori con tanti sogni nelle due valige a testa che ci portavamo dietro.
Abbiamo scelto Barcellona perché mio marito è un informatico e sapevamo che qui c’erano opportunità di lavoro, spesso pagate meglio che a Torino, dove allora vivevamo.
All’inizio, avevamo pensato di andare a Valencia, ma informandoci già dall’Italia, abbiamo scartato questa opzione e, alla fine, abbiamo scelto Barcellona.
Appena arrivati, mentre cercavamo casa, Stefano, ha iniziato subito a fare colloqui e ha trovato lavoro dopo solo un mese e mezzo dal nostro arrivo. Io, invece, avevo altre priorità e ho cercato con più calma: ho iniziato a lavorare nel maggio del 2019.
Come abbiamo trovato casa in affitto a Barcellona
All’inizio, siamo approdati in un appartamento Airbnb, sperando di trovare casa nel più breve tempo possibile. Dopo 15 giorni, cercando le offerte di case (poche) nel portale immobiliare idealista.com, abbiamo trovato il nostro primo appartamento in affitto.
Il nostro primo appartamento a Camp de l’Arpa del Clot
Il nostro primo appartamento si trovava a Camp dell’Arpa, nel distretto di San Martí, vicino alla Sagrada Família e a circa 20 minuti in metro dal centro di Barcellona.
Parliamo di un appartamento di 70 mq, non ammobiliato (provvisto di elettrodomestici), 850 €/mese che, come da contrattato, aumentavano poco a poco in funzione dell’IPC (Indice dei Prezzi al Consumo). Quando, dopo 4 anni, abbiamo deciso di cambiare, pagavamo già 875 €/mese .
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Essendo arrivati a Barcellona senza un contratto di lavoro le esigenze della proprietaria che, tramite agenzia immobiliare, ci ha affittato l’appartamento erano molto alte.
Per entrare abbiamo dovuto pagare: 6 mesi di affitto anticipato + 2 mesi di fianza (cauzione, ndt)+1 il mese in corso: una bella cifra da sborsare!
La nostra motivazione, però, era fortissima e, quindi: “prendere o lasciare”. Sapevano, inoltre, che per i nuovi arrivati, senza lavoro per di più, le richieste erano queste un po’ dappertutto.
E perché per cambiare abbiamo scelto Matarò
Poco prima della scadenza del contratto, abbiamo iniziato a guardarci attorno per comprare casa, ma i prezzi a Barcellona sono salatissimi, nonostante l’attuale crisi. Abbiamo allora deciso di tornare in affitto, muovendoci fuori dal perimetro comunale, verso la costa.
Sempre cercando tramite il portale idealista.com, abbiamo trovato un appartamento fantastico che corrisponde a pieno alle nostre esigenze.
L’appartamento, in cui ci siamo trasferiti a marzo del 2021, è a Matarò, una cittadina sulla costa del Maresme, a circa mezz’ora dal centro di BCN con il treno di prossimità.
Il bene: 110 mq, completamente ammobiliato; 3 camere da letto; due bagni; un salone enorme; cucina; ripostiglio e, ciliegina sulla torta, 3 magnifici balconi: uno dà sul parco, uno con vista mare e l’altro in un patio interno. Paghiamo la stessa cifra (875 €/mese) ma … non c’è paragone!
Per un bene così a Barcellona avremmo dovuto sborsare sui 1.300 €/mese.
Inoltre, BCN è il top se hai un certo stile di vita, a base di serate, drink, uscite nei locali, ristoranti, anche l’offerta culturale è completa, insomma è una città molto cool. Ma noi abbiamo uno stile di vita più tranquillo e adoriamo le spiagge e il mare.
L’arrivo della crisi del Covid e dell’home working per entrambi, ci ha fatto decidere di lasciare la città e andare fuori. Ci ritroviamo ora a vivere avendo il mare a portata di mano, in un appartamento grande e in un intorno più tranquillo.
Non avremmo mai potuto, però, affittare quest’appartamento senza un contratto di lavoro. Se, al nostro arrivo, le esigenze dei proprietari erano già alte, oggi – causa pandemia e conseguente crisi economica – sono altissime.
Prima di avere l’ok della proprietaria, abbiamo dovuto passare una specie di selezione, inviando per e-mail le nostre 3 ultime buste paga, le referenze della vecchia padrona di casa e spiegare per filo e per segno chi siamo e dove lavoriamo.
Superato “l’esame”, però, e dato 1 mese di preavviso al vecchio appartamento, siamo potuti entrare nel nostro nuovo alloggio di Matarò.
In nostri sogni in valigia
Siamo soddisfatti! Tra i sogni che ci siamo portati dietro, custoditi in valigia assieme alle nostre cose, c’èra la possibilità di vivere vicino al mare. Inoltre, per quanto riguarda il lavoro, almeno per la nostra esperienza, ci troviamo meglio qui che in Italia, soprattutto ora che abbiamo la possibilità di lavorare in modalità smart working.
Avevamo voglia di cambiare e, nel nostro piccolo, ci siamo riusciti!
Forse, un domani torneremo a vivere a BCN città ma per ora lo dubito. Qui, a Matarò, c’è tutto un altro modo di vivere. Per noi è stato un grande salto di qualità di vita: affacciarsi alla finestra, mentre si lavora, e vedere il mare… tanta roba!
Vi interessa approfondire il tema? Leggete anche il nostro articolo sugli affitti a Barcellona: alcuni dati e tendenze!
Ka. Minante/Redazione