Muore Antonio Mingote, genio delle vignette
A soli due mesi dalla morte di Antoni Tàpies la Spagna perde un altro genio del disegno: Antonio Mingote, morto a 93 anni lo scorso 3 aprile.
Mingote, che aveva lavorato per quasi 60 anni presso la redazione del quotidiano ABC con le sue vignette, era anche un quotato giornalista e sceneggiatore.
Figlio di due artisti (un musicista ed una scrittrice), nacque a Sitges nel 1919, dove grazie alle lezioni materne si appassionò alla letteratura ed apprese a disegnare e dipingere da autodidatta. A 17 anni fu reclutato dall’esercito spagnolo, partecipando poi alla Guerra Civile. Gli anni che seguirono Mingote li passò presso l’Accademia Militare dove, grazie al lavoro di vignettista per la rivista dell’Accademia La cabra, potè affinare l’arte del disegno.
Iniziò gli studi universitari di Filosofia e Lettere presso l’Università di Saragozza, ma, una volta trasferitosi a Madrid, li abbandonò, non concludendo la carriera universitaria.
Nel 1946 iniziò quella che sarebbe diventata la sua carriera da vignettista – umorista presso la redazione de La Codorniz, e nel 1948 pubblicò il suo primo romanzo “Las palmeras de cartón”. Nel 1953 iniziò la sua collaborazione con l’ ABC, che continuò fino alla sua morte. Due anni (nel 1955) dopo gli venne proposta la direzione della rivista umoristica Don José (che accettò per i soli primi 100 numeri), su cui scrissero e disegnarono moltissimi autori che oggi hanno raggiunto la fama nazionale.
Il suo stile sottile ed ironico, accompagnato da tratti precisi e netti, hanno saputo descrivere il carattere e le ideologie sociali che hanno cambiato il paese e la sua cultura nel corso degli ultimi 60 anni.
Nel 1967 la Stampa Spagnola istituisce un premio che porta il suo nome (e che gli fu concesso in quell’anno), dedicato al giornalismo grafico ed umoristico, ed oggi il Premio Mingote è uno dei più prestigiosi nel settore giornalistico. Dalla metà degli anni ’70 si dedicò alla sceneggiatura, scrivendo per il teatro (El oso y el madrileño) e per la televisione (Este señor de negro): da allora molti furono i suoi copioni e le sue sceneggiature, tra i quali trovò posto anche il suo secondo romanzo ” Adelita en su desván”.
Realizzò scenografie teatrali, quadri ed addirittura dei murales, a decoro di alcuni palazzi del centro di Madrid. Sono di questi anni anche i suoi lavori più “filosofici”: “Hombre solo” e “Hombre atónito”, in cui Mingote affronta, con una certa sorpresa i registri incomprensibili del comportamento umano.
Nel 1987 fu nominato Membro della Real Academia Española e nel 1996 ricevette la Medaglia d’Oro al Merito raggiunto nel Lavoro, come il poeta Rafael Alberti. Si tratta di una della più alte onorificenze dello Stato Spagnolo, paragonabile alla Gran Cruz: chi la riceve viene nominato Eccellenza dello Stato. Nel 2005 ricevette la laurea honoris causa dall’Università di Alcalà de Henares, e nel 2007 dall’Università Rey Juan Carlos di Madrid, e lo scorso dicembre il Re Juan Carlos gli ha concesso il titolo di Marchese di Daroca.
Un talento ed una passione quelli di Mingote riconosciuti a livello internazionale: le sue vignette e la sua satira sono apparse più volte sul New York Times, sul Daily Telegraph e sul Times Wednesday; nel 2004 venne pubblicato un volume con alcune delle sue migliori vignette.