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Barcellona, dopo Amsterdam, un’altra Smart City in Europa

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Smart City in Europa: Barcellona

Che cosa s’intende quando si parla di Smart City?

Una città smart è quando il livello di qualità della vita è alto e dove gli spazi urbani, coadiuvati dalle nuove tecnologie e dai servizi online e web, aiutano a realizzare progetti di interesse sociale e a muovere le persone in maniera più agevole, economica e quindi più intelligente facendo del bene al nostro portafoglio e all’ambiente che ci circonda. Quindi, se Amsterdam era stata considerata tra le città europee più smart, proprio per i suoi passi da gigante nella direzione della Smart City, anche la città spagnolo-catalana di Barcellona rappresenta una vera e propria innovazione e un modello a cui ispirarsi. Perché?

BarcellonaII, il percorso della città catalana verso la realizzazione di una Smart City, parte da molto lontano e da una serie di progetti ed idee che la capitale della Catalogna ha attivato già da tempo. Inoltre, grazie all’aiuto di alcune partnership con aziende locali, come Cisco ad esempio, e con soggetti internazionali, ha reso quindi fattibile un passaggio di Barcellona da metropoli europea ad esempio virtuoso in fatto di città intelligente ed economicamente e ambientalmente sostenibile e, soprattutto, intelligente.

La città di Barcellona non è una metropoli facile da gestire, proprio per la sua conformazione e perché è casa di circa 1.6000.000 abitanti, ma, grazie ad una pianificazione già attiva dagli anni ’90, la città ha lavorato moltissimo sul suo sistema sociale ed economico e sulla sua visione di città del futuro, mettendo in moto tutta una serie di iniziative che hanno portato ad alcuni servizi di rilievo come: un piano metropolitano strategico, innovativo e sostenibile; un’architettura ed infrastruttura di servizi capace di collegare sensori, device mobili e punti di accesso con un buon grado di sicurezza; un potenziamento del servizio di parking della città tramite il quale i cittadini possono, grazie ad un sistema di sensori, ottenere informazioni sui posteggi liberi e diminuire così il traffico del 40%;

una applicazione gratuita, Apparkb, con la quale parcheggiare nelle strade della città con le strisce blu o verdi non sarà più problema perché si potrà pagare senza l’uso di ticket parcometri; il sistema di bike-sharing realizzato a Barcellona già da diversi anni e che prende il nome di Bicing; e, infine, la realizzazione di una Smart Connected City dove il wi-fi è diffuso in tutto le zone urbane e la banda larga fa fronte ad un traffico ordinario ed a alcune manifestazioni o eventi che prevedono la presenza di un alto numero di partecipanti. Gli esempi sono poi molti altri e il piano di Smart City attivato sulla città catalana è ancora in atto e sempre fervente di nuove iniziative.

E in Italia cosa succede? A differenza di quello che potremmo pensare, anche l’Italia ha fatto o sta facendo alcuni passi da gigante e, tra le città più virtuose in fatto di smartness abbiamo Bologna, Milano, Torino, Roma, Trento, Firenze, Pisa, Verona, Brescia, Genova e Forlì.

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