Primavera a Barcellona, i tre festival imperdibili

Che Barcellona sia una città molto amata dagli italiani, è risaputo. Basta farsi un giro per las Ramblas, in qualsiasi momento dell’anno, e la lingua di Dante risuona almeno una volta su tre. Anche le statistiche se ne sono accorte.

Benché infatti la pole position spetti ai Francesi, secondo gli ultimi dati dell’Ufficio del Turismo di Barcellona, sono 563.666 i connazionali che, nel 2010, hanno scelto di trascorrere almeno un week end all’ombra delle famose guglie della Sagrada Família. I cugini transalpini hanno superato di poco questa cifra (567.287). Al terzo posto, poi, figurano gli USA. Sono 549.137 gli Statunitensi che hanno fatto tappa nella *Ciudad Condal.

Nell’insieme, i tre paesi apportano più di un milione e mezzo milione di turisti, ovvero un 30% del totale. Sul fronte della spesa, i francesi sono quelli che maggiormente fanno uso della carta di credito (311.134.394 euro), contro i 149.141.235 € degli Americani e i 145.489.395 € degli italiani. Ma che cosa rende tanto affascinante questa città agli occhi degli italiani, e non solo?Al di là del modernismo, la passeggiata lungo las Ramblas – l’arteria commerciale più famosa della città e maggiormente battuta dai turisti – las playas, i locali notturni e la cerveza a buon mercato, Barcellona è una città sempre in movimento. In primavera, poi, i grandi Festival Musicali, come il Primavera Sound, il colorato Gay Pride e il Sonar “rischiano” di gonfiare ulteriormente le statistiche del turismo nella seconda città più importante di Spagna.

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