Breve Storia della Spagna
Per la sua posizione a cavallo tra Atlantico e Mediterraneo e tra Africa ed Europa, la Spagna è entrata in contatto con popolazioni diversissime fin dalla preistoria. In quel periodo la penisola era abitata dagli Iberi (originari del Nordafrica), che vivevano lungo le coste del Mediterraneo e dai Celti provenienti dall’Europa centrale e stabilitisi nel Nord del paese. Nel corso della storia, durante l’epoca romana, le due popolazioni si fusero dando origine ai Celtiberi, che occuparono il territorio centrale delle Meseta. Nel 1100 a.C. i Fenici iniziarono ad avviare attività commerciali con gli Iberi, che ancora vivevano sulla costa, dando così vita alle colonie commerciali di Cadice, Malaga, Huelva. Oltre a ciò i Fenici portarono l’alfabeto, dando alle nuove colonie il nome di “i-schepan-im”, da cui deriverà il moderno “Espana”. Con il declino di questa civiltà arrivarono, nel 600 a.C. i Greci, soppiantati successivamente dai Cartaginesi che non si limitarono alla zona costiera, su cui fondarono Barcellona, ma si spinsero a conquistare gran parte dell’interno del paese. Con la seconda guerra punica, nel III° secolo, i Romani si impadronirono dei territori cartaginesi, ma una continua lotta con le popolazioni locali fece sì che fino al 50 a.C.i Romani non riuscissero ad imporre il proprio stile di vita ai nuovi territori.
Nel 50 a.C. con il regno di Augusto anche la Spagna conobbe quel lungo periodo di pace e prosperità conosciuto come “pax romana” : i romani divisero il paese in tre grandi provincie: Hispania Citerior, Hispania Ulterior e Hispania Lusitana, in modo da riuscire a controllarne meglio gli sviluppi economici e commerciali. La nota pax romana iniziò ad incrinarsi attorno al 200 d.C., quando il Paese fu invaso da due tribù germaniche: i Franchi e gli Alemanni, seguite da Svevi e Vandali, ma fu solo con l’arrivo degli Unni dall’Asia un secolo più tardi a decretarne la fine definitiva. Nel 410 d.C. i Visigoti assoggettarono quasi tutta la penisola, e il loro dominio durò fino all’arrivo degli Arabi nel 711. Da allora in poi solo le regioni nordoccidentali, le Asturie, rimasero sotto il regno dei principi cristiani, mentre tutto il territorio musulmano fu chiamato Al – Andalus .
Nel 722 venne eletto re delle Asturie il guerriero visigoto Don Pelayo, che si impegnò in una lotta contro i Musulmani vincendoli per la prima volta nella battaglia di Covadonga – sempre nel 722. I Musulmani, detti anche Mori dominarono la Spagna per 400 anni ma rimasero comunque una potenza per i successivi 170, lasciando scemare gradualmente il loro potere per altri 250. Nell’ Europa del Medioevo la società di Al – Andalus rappresentò quella culturalmente più sviluppata e conobbe il massimo splendore nel X° secolo d.C. sotto il califfo di Cordoba, Abdar Rahman III.Caduto il califfato nel 1031 d.C. l’intero dominio arabo si divise in una ventina di staterelli, i più potenti dei quali furono: Siviglia, Granada, Toledo e Saragozza. Contro questi Stati si allearono quelli cristiani: la lunga Reconquista si concluse solo nel 1492, con la caduta del regno di Granada a seguito della crociata organizzata da Ferdinando d’ Aragona ed Isabella di Castiglia, che sposandosi avevano unito i due regni più grandi e potenti della penisola.
Con i re cattolici la Spagna era ormai unita sotto un’unica corona, cosa che non era più accaduta dai tempi dei Visigoti. Aspra fu la battaglia che i sovrani indissero contro i “conversos” (ebrei convertiti al cristianesimo, ma considerati alleati dei Mori), per la quale istituirono il tribunale della Santa Inquisizione, che portò un lungo periodo buio e di persecuzioni : dalle condanne a morte all’espulsione dal paese all’esproprio delle terre.
Nel 1492 i monarchi concessero a Cristoforo Colombo i fondi per il viaggio oltre oceano e, con la scoperta delle Americhe si aprirono nuove fonti di reddito ed opportunità di commercio. Durante il regno di Carlo I° molti territori del sud America vennero conquistati in nome della corona di Spagna da Hernàn Cortès, Francisco Pizarro e Diego de Almagro, permettendo così a Siviglia di assurgere al ruolo di capitale del commercio mondiale, importanza che le rimase a lungo anche dopo l’elezione di Madrid a capitale. L’ascesa al trono di Carlo I° (1516 – 1556), futuro imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo V°, erede della corona di Spagna e primo sovrano della dinastia degli Asburgo, l’ Impero spagnolo raggiunse la sua massima potenza. Tuttavia il suo predominio europeo – sancito dalla pace di Cateau-Cambresis, in cui le venivano riconosciuti parecchi territori francesi e dei Paesi Bassi – ricevette un duro colpo sotto il figlio Filippo II° (1556 – 1598).
Durante questo periodo infatti l’ Invincibile Armata, il potente e temuto esercito spagnolo, fu sconfitto dagli Inglesi, e la contemporanea rivolta dei Paesi Bassi non aiutò certo la ripresa. La Spagna infatti perse il dominio dei territori settentrionali, e il declino della potenza iberica si protrasse per tutto il XVII° secolo, con costose guerre in Europa ed il susseguirsi di pestilenze ed epidemie, che decimavano popolazione e raccolti.
Nel XVIII secolo, con la nuova dinastia dei Borboni, che siede tutt’oggi sul trono di Spagna, il paese iniziò a riprendersi : fiorirono le arti, la scienza e la programmazione sociale ed economica. Alla fine della guerra di Successione (1702 – 1713), iniziata con la morte di Carlo II° e conclusasi con l’ascesa al trono di Filippo V°, nipote di Luigi XIV di Francia, la Spagna perse molti possedimenti italiani, che passarono all’ Austria. Dopo il governo Illuminato di Carlo III° (1759 – 1788) che cercò di modernizzare il paese e rafforzò la potenza navale, la Spagna venne occupata dalle forze francesi e, alla fine della cosiddetta guerra d’ Indipendenza (1808 – 1813) venne restaurata, con Filippo VII° la dinastia dei Borboni. Nel frattempo dalle colonie sudamericane iniziarono ad arrivare segnali d’insofferenza: le colonie approfittando del periodo di instabilità interna alla Patria, si ribellarono e proclamarono al propria indipendenza. Nel 1873 venne proclamata una Repubblica federale formata da 17 stati che durò per undici anni, a cui seguirono nell’arco di poco più di trent’anni : il ritorno alla monarchia ripristinata dall’esercito, la dittaura durata sei anni di Miguel Primo de Rivera, la seconda monarchia di Alfonso XIII° ed infine, nel 1931, un nuovo regime repubblicano. Il programma di riforme sostenuto però da repubblicani e socialisti si scontrò con l’opposizione, che vincendo governò fino al 1936. La vittoria elettorale del Fronte Popolare nel 1936 provocò la ribellione delle forze conservatrici e di una parte dell’esercito guidata dal generale Francisco Franco, dando vita ad una sanguinosa guerra civile. Con l’aiuto delle destre estremiste italiana e tedesca Franco stroncò la resistenza, si proclamò capo dello Stato ed instaurò un regime dittatoriale. Nel 1947 restaurò la monarchia, pur non dandole alcun potere e autoproclamandosi capo dello Stato a vita. Alla sua morte, nel 1975 Juan Carlos di Borbone venne incoronato Re.
Nel 2014 Juan Carlos abdica in favore del figlio, il principe Felipe, che diviene sovrano con il nome di Felipe VI.