I più piccoli pueblos di Spagna (parte I)
Sono quarantacinque i piccoli pueblos di Spagna con meno di 20 abitanti: delle vere e proprie “chicche” nel grande territorio della Penisola.
Illán de vacas: quasi un borgo, ma con il proprio municipio. Illán de Vacas si trova nella provincia di Toledo (Comunità di Castilla – La Mancha) e, con i suoi 5 abitanti è, secondo il censimento del 2011, il paese meno popolato di Spagna – ma in estate, dicono, raggiungono la ventina ! Il termine Illán deriva dal latino Iulianu, e sembra che qui si celebrasse il culto di San Giuliano (San Illán, appunto). La seconda parte del nome invece viene dall’arabo Wakka. La prima documentazione scritta (anonima) che riporta l’esistenza di Illán de Vacas risale al XV secolo, e dice “Questo paese si chiama Vacas, ed in esso vive un pellegrino eremita di nome Illán“. In seguito, in un documento datato 1512 si legge che tre soldati dell’esercito spagnolo vennero arruolati ad Illán de Vacas. Nel XIX secolo si tentò una ripopolazione del paese, creando ben 20 caseifici, che davano lavoro a 37 famiglie: in effetti ai primi del ‘900 in paese abitavano circa 190 persone, che però lo abbandonarono con il progressivo diminuire del lavoro. L’anno peggiore fu il 1991, con 0 abitanti. La festa patronale della Virgen de la Paz si festeggia il 24 gennaio.
Salcedillo: situato della provincia di Teruel (comunità di Aragona), a circa 89km dal”omonima città, Salcedillo si trova a 1.195mslm, ed è per questo uno dei pueblos più alti dell’intera comunità. La superficie coperta da Salcedillo è di appena 16,9km2, nei quali vivevano – secondo il censimento del 2011, ben 8 persone. Nel 1328 il re Alfonso IV vendette tutta la provincia a Pedro de Luna, futuro Papa Benedetto XIII di Avignone: Salcedillo divenne parte della suddivisione amministrativa conosciuta come Comunidad de Aldeas de Daroca, sciolta nel 1838. La popolazione di Salcedillo è passata da un “boom” di 170 abitanti negli anni ’30, agli attuali 8.
Balconchàn: il più piccolo paese della provincia di Saragozza (Comunità dell’Aragona) ha solo 9 abitanti. Nell’anno 1248, per ordine di Jaime I questo paese entra a far parte della Comunidad de Aldeas de Daroca, sciolta nel 1838. Con una superficie di appena 19,4km2 il paese di Balconchàn è ricco di tersori architettonici, dalla Chiesa parrocchiale della Vergine del Rosario, in cui è custodita una splendida Pala d’Altare in legno cesellato policromo, a diverse opere pittoriche risalenti all”arte aragonese del XVI secolo. Di uguale importanza storica l”eremo della Vergine del Rosario ed i capitelli votivi dedicati a San Pascual e San Rocco. La festa patronale in onore a San Pascual de Bailòn si festeggia la terza domenica di Maggio.
Estepa de San Juan (provincia di Soria). È sorprendente il fatto che nella provincia di Soria si concentri il 25% dei paesi e borghi spagnoli con meno di 10 abitanti. Questo piccolo paese fa parte della regione delle “Terre Alte”, nella parte più settentrionale della provincia, in cui si trova il bacino del fiume Duero. Storicamente, dopo la caduta dell’Antico Regime, la località entra a far parte della regione di Castilla la Vieja, dove nel 1842 si contavano ben 28 abitazioni e 106 abitanti, andati emigrando, fino a rimanere i 9 odierni.
Valdemadera La Rioja: con solo 8 abitanti distribuiti sui 13,93km2, Valdemadera è la seconda località con meno abitanti di tutta la Spagna, dopo Illán de Vacas e Jaramillo Quemado (nella provincia di Burgos). Architettonicamente Valdemadera conserva la Iglesia de la Concepción e l’eremo di San Pelayo, martire sotto il califfato di Abderramàn III. La festa patronale in suo onore si celebra il 26 Giugno.
Jaramillo Quemado (Burgos): 17,5km2 per soli 4 abitanti (secondo il censimento del 2012), Jaramillo Quemado fa parte della regione La Demanda. A San Martin di Tours è dedicata la splendida chiesa con torre Romanica perfettamente conservata e con l’interno a tre navate in stile gotico classico. La festa patronale, dedicata a San Martino si festeggia la prima domenica di Agosto (sebbene cada l’11 di Novembre), ed un pellegrinaggio viene programmato per la prima domenica di Luglio in collaborazione con il vicino paese di Villaespasa.
Villanueva de Gormaz (Soria). Piccolo paese della Comunità di Castilla e Leòn. Dopo la Riconquista entra a far parte della Comunità Autonoma di Villa y Tierra De Gormaz, fino alla fine del XIX secolo. Durante il XVI secolo vi aveva sede una “Arca de la Misericordia” (istituzioni benefiche create alla metà del 1500), che concedeva prestiti ed aiutava gli abitanti bisognosi, allora circa 190. Con la caduta dell’Antico Regime la località divenne Comune della Regione di Castiglia: in quel tempo contava 36 abitazioni e 142 abitanti, scesi a 10 secondo il censimento del 2012. Da sempre Villanueva de Gormaz è regione vinicola, e lo testimoniano i tre grandi tini (conservati) e le antiche cantine scavate nel terreno. Durante la Settimana Santa era una località nota anche per la celebrazione de Las Tinieblas, un rito in realtà non proprio “sacro”: mentre il parroco recitava il Miserere, uno dei chierichetti girava per la chiesa spegnendo le 12 candele che vi erano state accese, lasciando così la chiesa nella completa oscurità. A quel punto iniziava un gran rumore di nacchere, colpi, grida, e scherzi che si risolvevano con la riaccensione delle candele. Ben conservata la chiesa di San Pietro: tipico esempio del Romanico rurale, con facciata di influenze musulmane. Poco lontano l”eremo di Santo Cristo.
Villarroya (La Rioja): Appena 9 sono gli abitanti di questi fazzoletto di terra di soli 11km2 , che rientra di diritto quindi in quella piccola élite di paesi spagnoli con meno di 10 abitanti.
Villarmentero de Campos (Palencia). Situato a 831 metri d’altitudine Villarmentero de Campos è l’unico dei 45 paesi più piccoli di Spagna attraversato da un tratto del Camino de Santiago (più precisamente dal Camino de los Franceses). 14 sono gli abitanti del paese, che godono di un Hotel Rural molto famoso, “La casona de Doñ1a Petra”, un antico ostello per pellegrini, datato 1763 in cui sono stati ritrovati manoscritti ebraici. L’hotel è anche ristorante, ed il menù è ricco di specialità locali e regionali. Bellissimo il soffitto a cassettoni della chiesa, del XV secolo.
La Losilla (Soria). Forse il più piccolo per superficie (appena 7,2 km2), La Losilla vantava alla fine del XIX secolo 118 abitanti, che sono andati calando fino ai 12 attuali.
Torre en Cameros (la Rioja). La prima testimonianza dell’esistenza di questo piccolo paese (11,64km2) data al 1366, anno in cui Enrico II di Trastamara (poi Di Castiglia), consegnò al Cavaliere Juan Martinez de Arellano diversi territori come ringraziamento dell’appoggio offertogli nello scontro con Pietro I di Castiglia, detto “il crudele”. Tutti i territori consegnati al Cavaliere vennero poi riuniti nella “Signoria di Cameros”. Torre en Cameros fece parte delle provincie di Burgos e Soria, fino alla creazione, nel 1833 della Provincia di Logroño. L’isolamento progressivo fu il gran nemico di questo paese (oggi conta solo 12 abitanti), che fino al 2006 non aveva energia elettrica, e continua ad essere l’unico paese della Rioja a non avere l’illuminazione stradale notturna. Architettonicamente ospita la Iglesia de San Martìn, risalente al XVII secolo e realizzata con conci di muratura. A pianta quadrangolare, è stata in disuso fino al 2008, quando se ne è conclusa la ristrutturazione.