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Il Monastero di Lupiana a Madrid

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Il Monastero di Lupiana a Madrid

Il monastero di San Bartolomè di Lupiana sorge sulle rovine di quello che era un antico eremo, già dedicato a San Bartolomè databile al 1330.

Nel secolo XIV sorse e si diffuse in Spagna e Portogallo l’ordine di San Gerolamo, una importante comunità religiosa ispirata alla vita del Santo, che appoggiava ed era dedita alla vita eremitica. La comunità crebbe sotto la guida di Pedro Fernandez Pencha, uno dei fondatori dell’Ordine in Spagna e Cavaliere di Guadalajara: Pencha riuscì a convertire tutte le terre della famiglia che si trovavano nel comune di Lupiana in luoghi sacri, in cui costituire quello che in seguito sarebbe stato ricordato come il primo Monastero dell’Ordine di San Gerolamo. Grazie a Pedro Fernandez Pencha la comunità religiosa abbandonò la vita eremitica per dedicarsi alla vita contemplativa ed alla predicazione, secondo la Regola di sant’Agostino, ottenendo completa approvazione da Papa Gregorio XI, e la possibilità di dotarsi si una costituzione propria.

Di stampo marcatamente spagnolo, la comunità ottenne anche favori e privilegi da parte della nobiltà e delle Corti, che la protessero ed appoggiarono nel tempo. Fu in effetti grazie all’appoggio, soprattutto economico, dei sovrani Juan I de Castilla ed Enrique III, che si poterono iniziare i lavori di costruzione del Monastero. Successivamente sia i Re Cattolici (Isabella di Castiglia ed Alfonso d’Aragona, i più potenti sovrani della storia di Spagna, ndr) che Filippo II mantennero ed aumentarono le relazioni ed i favori che la Corte concedeva al Monastero: ai Re Cattolici si deva una parte dell’ampliamento del Monastero, mentre a filippo II la costruzione della Cappella Maggiore, a lui consacrata.  Filippo II fu particolarmente legato a questo luogo, tanto che i monaci chiamati a dar vita alla sua amata opera San Lorenzo del Escorial, provenivano proprio da qui.

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Incaricato del progetto iniziale fu l’architetto e scultore spagnolo Alonso de Covarrubias, che nel 1535 tracciò le linee per il cuore del Monastero: lo spettacolare chiostro, splendido esempio dell’arte rinascimentale. A pianta quadrata, il chiostro presenta due piani su tre dei quattro lati, mentre sul alto rivolto a mezzogiorno i piani sono tre. Nei primi due piani le gallerie si fondono in un susseguirsi d’archi che poggiano su spettacolari colonne, mentre gli archi degli ultimi piani presentano colonnati più leggeri e meno lavorati.

Il Monastero visse un periodo di grande splendore durante il secolo XIV, quando gli oltre 100 monaci che vi abitavano si dedicavano a studi religiosi, ma anche filosofici, musicali e di ricerca. Nonostante questo, però, a partire dal XVI secolo tutte le fondazioni e le opere appoggiate dalla Corona subirono un brusco e forte ridimensionamento finanziario, e la mancanza di fondi provocò il progressivo abbandono dei principali centri religiosi (El Escorial, Yuste e Guadalupe), compreso il Monastero di San Bartolomè. L’Ordine si estinse tra il XVIII ed il XIX secolo e, agli inizi del XIX secolo fu acquistato dalla famiglia Páez Xaramillo, che ancora lo possiede.

Il 3 luglio del 1931 fu dichiarato Monumento Storico-Artistico, e solo nel 1969 – per iniziativa della Santa Sede – il Monastero venne restaurato.

La famiglia Páez Xaramillo ha quindi deciso di convertire il Monastero in un luogo di charme ed eleganza, in cui accogliere importanti cerimonie (soprattutto matrimoni) ed eventi di classe.

www.monasteriodelupiana.es

A cura di Diletta Fraizzoli

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