Il Parco Nazionale dei Picos de Europa
Il noto “Picos de Europa”, che ospita l’omonimo Parco Nazionale, è un massiccio montagnoso, situato al nord della Penisola Iberica. Fa parte della Cordillera Cantabrica, anche se si tende a considerarlo indipendente da essa, data la più recente formazione.
Si tratta di un’imponente formazione di roccia calcarea, che si estende per circa 64.700 ettari attraverso le provincie delle Asturie, Cantabria e León: i “picchi” che contraddistinguono questo massiccio superano, in molti casi i 2500 metri. Sebbene non sia molto esteso, la sua vicinanza al mare (solo 15km dal Mar Cantabrico) fa sì che sia ricco di ambienti geografici diversi tra loro, e di grande interesse, soprattutto naturalistico.
Esistono numerose teorie sull’origine di questo nome: alcuni storici hanno identificato i “Picos de Europa” con il leggendario Monte Vindio, dove gli abitanti della Cantabria cercarono riparo dagli attacchi delle legioni romane, ed in effetti nell’opera Ora Marittima di Rufo Efesto Avieno (530 a.C.) l’autore descrive come, dalle navi che si recavano in Bretagna, si potessero distinguere le cime più elevate. Successivamente Ambrosio Morales, cronista alla corte di Filippo II (1572), cita il massiccio come le Montagne d’Europa, mentre nel 1601 viene descritto come Peñas o Sierras de Europa dal frate Sandoval; ma la più accreditata tra le teorie sembra essere quella secondo la quale questo massiccio rappresentava la prima “terra” avvistata dalle navi di ritorno dalle Americhe.
I “Picos de Europa” si dividono in tre massicci principali: il Massiccio Occidentale (o Cornión), il Massiccio centrale (de los Urrieles), ed il massiccio Orientale (di Ándara).
IL MASSICCIO OCCIDENTALE: IL CORNIÓN
Chiamato così per la sua forma a corno, è il più esteso dei tre, limitato dai fiumi Sella, Dobra e Cares. Geograficamente si trova tra le provincie delle Asturie e León. In questa parte dei “Picos de Europa” si trovano i laghi di Covadonga e l’omonimo santuario, che nel 1918 dettero il nome al Primo Parco Nazionale Spagnolo, il “Parco Nazionale di Covadonga”. Ampliato e risistemato nel 1995 il parco venne rinominato “Parque Nacional de los Picos de Europa”. Per le particolarità climatiche e geografiche che presenta, il massiccio occidentale può essere suddiviso in tre diverse aree, situabili da nord verso sud.
- La parte settentrionale:
Come abbiamo sottolineato, nella parte più a nord del massiccio si trova, a 1134mt, la zona dei laghi di Covadonga, da cui, dirigendosi verso il meridione, il massiccio acquista altezza: prossimi sono i rifugi di Vegarredonda (1420mt) e di Vega de Ario (1615mt), la zona più orientale del Cornión.
Più in alto troviamo il belvedere di Ordiales, un luogo caratteristico di questa parte del massiccio, in cui si trovano i resti mortali di Pedro Pidal, marchese di Villaviciosa. Amante delle arti, della poesia e della montagna, Pidal, grazie alla nomina a senatore a vita, fece approvare una serie di leggi a tutela dell’ambiente, ed in particolare quella sui Parchi Naturali. A lui si deve la nascita del “Parque Nacional de Covadonga”. Per suo proprio volere riposa su questo massiccio, che ha tanto amato e protetto. Da questo punto sono ben visibili le cime di Jultayu e di el Cuvicente (entrambe sui 2000 metri), da cui si gode di uno spettacolare panorama del massiccio centrale.
A valle, circa 1500 metri più in basso, è visibile il paese di Cain, da cui si raggiunge la Ruta del Cares: si tratta di una via, lunga 12km ed aperta tra il 1945 ed il 1960, su di un antico camminamento, come canale di alimentazione della centrale idroelettrica di Camarmeña. Anticamente, invece, durante i rigidi inverni, la Ruta del Cares fungeva da unica via di comunicazione tra la località asturiana di Puente Poncebos, e la leonesa Posada de Valdeón. Altre importanti cime di questa zona, a partire da quella di el Cuvicente, sono quelle di Peña Blanca e di Robliza, entrambe oltre i 2200 metri.
- La parte centrale:
Seguendo i sentieri del massiccio si accede, da Vegarredonda, alla zona centrale: un’area ricca di cime che sfiorano e superano i 2000 metri, partendo da Porru Llagu (1926mt). Le cime più importanti di questa parte del massiccio sono quelle di Torre Santa de Enol o Torre de Santa María (2.486mt) e di Peña Santa (2596mt), seguite dalle cinque Torres de Cebolleda, che raggiungono i 2438 metri. Una serie di spettacolari cime offre panorami incredibili: dalla Torre del Torco, la Aguja del Corpus Christi, la Aguja del Gato o el Pico de los Asturianos.
- La parte meridionale:
L’area più a sud del massiccio del Cornión è caratterizzata dalla Torre Bermeja, che con i suoi 2400 metri domina tutte le cime circostanti, come los Moledizos I e II (rispettivamente di 2254 e 2295 metri), el Pardo Pescuezo (2302) e le Torres de Parda: tre cime che oscillano tra i 2317 ed i 2236 metri. Più modeste sono le cime meridionali del Cornión, che, non raggiungendo i 2000 metri, ricordano più un’area montagnosa: meritano menzione il Pico Jario, la Pica Neon e la Peña Dobres che con le loro cime circondano il paese di Soto de Sajambre.
Situato tra le valli scavate dai fiumi Cares e Duje, il massiccio centrale è senza dubbio il più imponente ed importante dei tre. Qui si trovano le cime più elevate di tutta la catena dei “Picos de Europa”: 38 di esse superano i 2500 metri e ben 14 i 2600 metri: su tutte valga Torre de Cerredo, che con i suoi 2650 metri rappresenta la cima più alta di Spagna, ed è considerato il tetto dell’ intero massiccio.
Sebbene meno esteso del Cornión, il massiccio de los Urrieles è più famoso del precedente perchè è da qui che nacque il mito dei “Picos de Europa”. In quest’area, infatti si trova Picu Urriellu, autentico simbolo della montagna asturiana e luogo di cui si sono scritte alcune tra le più belle pagine dell’alpinismo spagnolo, sin dalla sua conquista nel 1905 da Pedro Pidal.
Andando in direzione nord – sud, le prime cime sono quelle del gruppo della Peña Main, di cui fanno parte La Cabeza la Mesa e Cabecina Quemada, dalle quali si gode di una vista unica e spettacolare sul cuore del massiccio de Los Urrieles.. Verso ovest si trova il paese di Bulnes, geograficamente isolato, che da il nome alla base del massiccio El Naranjo de Bulnes: questa, assieme alle montagne che la circondano, da forma al Jou Tras el Picu, una serie di cime (tra i 2332 metri della Torre del Carnizoso, ai 2554 della Morra), che formano un cerchio e creano una gola tanto spettacolare quanto profonda.
Limite meridionale di questa parte del massiccio è rappresentata dalle Torres del Tiro navarro, un insieme di tre cime, di cui la più alta supera i 2600 metri, mentre ad est rimane la Peña Castil, un’imponente piramide di 2444 metri.
Menzione a parte merita il Grupo de Torrecerrado, vero e proprio simbolo de Los Urrieles: con i suoi 2650 metri rappresenta il punto più elevato del massiccio, da cui si gode di una spettacolare vista sulla Peñas Santas. Da qui parte, inoltre, la “Muraglia di Amuesa” in cui troviamo un singolare sistema chiamato del Trave che, con i suoi 1441 metri di profondità è il più importante di quelli che si trovano nei “Picos de Europa”.
Alcune tra le cime principali de Los Urrieles, come la Torre Bermeja, o la Torre de la Párdida offrono panorami unici sia verso il Cornión che verso Bulnes e Torrecerrado. Seguendo la frontiera asturiano-leonesa vediamo sorgere le tre cime di Picos Arenizas e di Pico Tesorero (2570), particolarmente importante, perchè è il punto in cui si incrociano le tre provincie che si suddividono i “Picos de Europa” (Asturia, Cantabria e León). Proprio nella provincia della Cantabria si trova la cima più elevata di questa parte del massiccio: la Peña Vieja, con 2619 metri.
Singolare è il rifugio che si trova nella parte sud di Los Urrieles, il “Rifugio Veronica”, la cui struttura a cupola metallica venne realizzata con i resti degli aerei caduti sulle montagne durante la guerra.
Il limite tra il massiccio di Los Urrieles e quello di Ándara si trova nel pittoresco Lago de las Moñetas e nelle praterie di Áliva, da dove nasce il fiume Duje. Lungo questo percorso troviamo una teleferica che congiunge Fuente Dé con il paese di Liébana, vera e propria gemma incastonata tra le montagne dei “Picos de Europa”. In questa parte, la più meridionale del massiccio de Los Urrieles, si innalza una gran muraglia, chiamata Peñas Cifuentes, la cui estensione ha reso necessaria la realizzazione di due passi. La più spettacolare cima di questa parte del massiccio è quella di Torre del Friero (2.445 mt), che presenta la più difficile e allo stesso tempo imponente delle pareti.
IL MASSICCIO ORIENTALE DI ÁNDARA
Questa parte dei “Picos de Europa” è la meno estesa e la più modesta: le vette non sono alte come le precedenti, ed il tetto di questo massiccio è la cima di La Morra de Lechugales, con “soli” 2444 metri. Il cuore di questa parte del massiccio si trovano i Picos de Camara e di Pozàn, che con i loro 2050 e 2188 metri rappresentano le scalate più importanti del massiccio di Ándara. Particolarmente importante è il Pico del Sagrado Corazón (2214 mt), dove dalla fine del secolo XIX la gente del luogo celebra una cerimonia simbolica rivolta a proteggere la montagna e chi la percorre o la abita. Da questa cima si elevano, verso nord, diverse vette, tra cui el Pico de Samelar (2.227 mt), il Canto de la Concha (2.093 mt), l’ Alto de las Verdianas (2.024 mt), che poi vanno perdendo altezza man mano che si arriva al limite dei “Picos de Europa”, di soli 1300 metri.
FLORA E FAUNA
Nonostante sia il suo habitat naturale, sorprende la presenza del camoscio su queste montagne, che con agilità riesce a raggiungere anche le zone più elevate ed impervie. Le aree più accessibili sono ricchissime di esemplari più “comuni”, come caprioli, volpi, cinghiali, orsi e lupi. Più di 100 sono le varietà di uccelli che abitano il Parco Nazionale dei Picos de Europa, tra cui l’aquila reale, l’aquila biancone, l’avvoltoio, il grifone ed il gipeto.
La scarsa distanza dei “Picos de Europa” dalla costa permette lo sviluppo di diverse specie vegetali tipiche sia del Mediterraneo sia dell’ Atlantico, differenziandosi a seconda dell’altitudine.
Attualmente il Parco Nazionale dei Picos de Europa è il secondo più visitato di Spagna, dopo il Parco Nazionale del Teide a Tenerife.
A cura di Diletta Fraizzoli