Ogni 1 agosto passa in mani francesi – per i prossimi 6 mesi – la Isla de los Faisanes (Île des Faisans o Isola dei Fagiani, ndr), la co-proprietá più piccola del mondo
Tra Irún e Hendaya si trova questo gioiellino di isolotto fluviale, proprio sulla frontiera che separa la Francia dalla Spagna: un territorio con uno degli status più peculiari al mondo. I suoi 2000mq infatti appartengono per sei mesi alla Spagna, per poi passare il resto dell’anno sotto il governo francese. L’ 1 agosto, con un semplice decreto amministrativo si ripete questo passaggio, che dura da oltre un secolo.
L’isolotto non è abitato né visitabile: la routine, la normalitá e perfino la noia dominano imperterriti su questo luogo. I curiosi la contemplano dalle due opposte rive, ad appena 50 metri di distanza dall’isola, mentre le barche ed i canottieri passano al largo: all’isola possono accedere solo i membri della Comandancias Navales de San Sebastián y de Bayona, responsabili dei turni di giurisdizione “La gente la rispetta – racconta il comandante Rafael Prieto – e non cerca di raggiungerla nemmeno quando c’`bassa marea e la si potrebbe facilemente arrivarci a piedi”.I suoi scarsi 215 metri di lunghezza per 38 di larghezza sono coperti da pioppi perenni, arbusti, ed erba.
L’unica pietra è un monolite dove il 7 novembre del 1659 si firmó il Trattato di Pace dei Pirenei che pose fine ad un conflitto iniziato durante la Guerra dei 30 anni. In virtú di alcune clausole del trattato, la Corte Spagnola cedette l’isola a Maria Teresa d’Austria, figlia di Filippo IV, come dote per il matrimonio con Luigi XIV, il Re Sole. Da allora l’isola è passata ad essere parte della dote di una o dell’altra corona, così come punto di scambio di prigionieri tra i due paesi.
Nella sua storia anche personaggi importanti, come il Conte di D’artagnan, che diede spunto al celebre personaggio letterarrio di Dumas, ed il pittore di Corte Velázquez: il Conte volle costruire sull’isola un palazzo estivo, e diede incarico a Velázquez della logistica e delle decorazioni lussuosissime. Velázquez morí a Madrid un mese e mezzo dopo essere tornato da questo incarico, che in molti definirono come “estenuante” per il Maestro. “Fu un lavoro intenso e logorante: Velázquez aveva giá 61 anni, un’etá avanzata per l’epoca, ed in molte cose doveva consultare il Re, il che supponeva viaggiare la notte per tornare al lavoro di giorno. – racconta Javier Portus, responsabile della Conservazione della Pittura Spagnola fino al 1700 del Museo del Prado – Non ci é data l’assoluta certezza, peró gli storici associano senza dubbi la sua morte al logorío di questo lavoro”.
La formula della co-proprietà cambió a metà del secolo XIX, fino ad allora infatti il fiume Bidasoa e l’isolotto appartenevano alla Spagna: nel Trattato del Pirenei, Luigi XVI reclamó una parte del fiume, ma Filippo IV non cedette. 200 anni dopo, con il Trattato Di Bayona (1856), la Francia conseguí una parte dei propri obiettivi, raggiungendo l’accordo della co-proprietá dell’ Isola dei Fagiani.
Probabilmente l’unico vero pericolo di questo isolotto è stata la sua possibile sparizione: quando si fissó la co-proprietá l’isola, per colpa dei fenomani erosivi, si era ridotta di almeno la metà, e fu qyuando Spagna e Francia collaborarono al recupero e mantenimento dell’isola.
Ció che non c’è sull’ Isola dei Fagiani, sono proprio i fagiani: il nome originale dell’isola infatti era “Isla de los Paussans”, proveniente dall’Euskera ed indicante il pedaggio che si doveva pagare per passare dall’Aquitania alla Francia. I francesi lo cambiarono in Faussans prima e Faisans poi, mentre oggi in Euskera si chiama Konpantzia.