Dall’isolotto di Los Lobos a Fuerteventura alla galiziana isola di Sálvora

In estate, la vacanza è ormai sinonimo di “isola”, ed alcune delle più note sono ormai inaccessibili per la quantità di turisti che le visitano, ma l’autunno può riservare delle gradite sorprese. Ogni isola rappresenta un universo, ed a tutte si arriva lentamente, contemplandone da lontano la silhouette: per gli amanti delle isola, ecco quali sono gli ultimi paradisi di Spagna

Los Lobos (La Oliva, Fuerteventura)

Difficile superare in bellezza questo meraviglioso parco naturale: un isolotto di 6km quadrati e 13,7 di costa. In tre ore si può fare il giro dell’isola, salendo fin sulla cime de La Caldera, passando per il faro di Martiño e le Lagunitas. Fermatevi a pranzo a El Puertito, a provare il pesce fritto di Antonio Hernández, figlio dell’ultimo guardiano del faro di Lobos. In alternativa potete visitare La Caldera e fare il bagno a La Concha, fino quasi al tramonto, per poi tornare sulla terraferma. (Tutta l’isola è Parco Naturale, e non vi si può pernottare).

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Isla d’en Colom (Minorca)

Un gioiellino all’interno del Parco Naturale di Albufera d’Es Grau: un invito a chi desidera scappare dalla frenesia quotidiana, sebbene si trovi a soli 500 metri dalla costa di Minorca. L’isola si raggiunge in lancia da Es Grau, ed è talmente protetta che è vietato abbandonare la spiaggia su cui si approda per visitare l’intricata, splendida macchia che ricopre l’isola. Le spiagge d’ Isla d’ en Colom sono orientate a ponente: Tamarells e la spiaggia d’en Moro (più agreste). Entrambe bagnate da acque cristalline, che permettono di ammirare le praterie di posidonia.

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Sálvora (Ribeira, A Coruña)

Il gran numero di turisti che visitano l’ arcipelago delle isole Cies e Ons, fa sí che molti cerchino tranquillità altrove. Ed eccola nella splendida isola di Sálvora, alla foce del fiume Arosa. Isola privata fino al 2008 è in perfetto stato ecoambientale, ed oggi è possibile visitarla solo con una guida turistica. Da El Grove partono traghetti per l’isola, dove poi si possono fare due escursioni a piedi: una al faro, eretto dopo il naufragio del Santa Isabel, e l’altro al paese, che si dice sia stato costruito su una fabbrica di salaggione. Una leggenda racconta che il proprietario della fabbrica ebbe un figlio con una sirena, ma leggende a parte, è curioso notare come la cappella del paese serva oggi da bar locale.

S’Espalmador (Formentera)

Quintessenza dell’idea della pace e della tranquillità, l’arenile di S’Alga si estende nell’ ‘isolotto privato, e raggiungibile solo in lancia di S’Espalmador. Una volta qui è vietato allontanarsi dalla spiaggia l’isola è privata, e per questo sono molto più le barche che ormeggiano nelle sue acque cristalline, che le persone che prendono il sole sulla spiaggia. S’Espalmador appartiene al Parco Natiurale de Las Salinas di Ibiza e Formentera: qui (come a Minorca) i bagni di fango sono proibiti. Si puó visitare la tiorre di vedetta passando per la spiaggia di Sa Torreta, accanto al faro di En Pou.

Ízaro (Bermeo, Bizkaia)

Racconta la leggenda che i paesi di Bermeo e Mundaka, che per anni si contesero la proprietà dell’isola di Ízaro, decisero di porre fine alle loro discordie con una regata: il vincitore sarebbe stato il futuro unico prorpietario dell’isola. La regata si disputó all’alba, ma gli abitanti di Bermeo ingannarono i rivali, accendendo una serie di torce, e partendo molto prima dell’ora stabilita. L’isola, dichiarata biotopo protetto (un’area di limitate dimensioni dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie o di specie diverse, che nel loro insieme formano una biocenesi. Biotopo e biocenosi formano l’ecosistema. Fonte Wikipedia) e Riserva della Biosfera non è visitabile, ma si la si puó circumnavigare, con una barca o una lancia. Dal mare si osservano la durezza delle scogliere affilatissime e le rovine di un monastero, unico tentativo di insediamento umano.

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Le Isole Medas (Torroella de Montgrí, Girona)

I sette isolotti che formano le Isole Medas sono rimaste protette per trent’anni, durante i quali si è creato e mantenuto un vero patrimonio sottomarino. Dalla stazione nautica di Estartit si possono fare diversi tipi ed attività di sport acquatici: dal paddle surf alla vela, dal kayak alle immersioni mentre il vecchio llaüt di pescatori, il Núria, vi porterà a visitare le splendide scogliere di Montgrí.

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Sancti-Petri (Chiclana de la Frontera, Cádiz)

Qui, a solo un chilometro dalla costa galiziana, si trovano quelli che furono il Tempio fenicio di Melkart e, posteriormente, il santuario romano di Ercole. La si raggiunge in barca o kayak, per iniziare la visita dalla muraglia del XVI secolo.

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Dragonera (Andratx, Maiorca)

Da molto tempo ormai Maiorca non è piú l’ “isola della calma”, così come la decantava il pittore Santiago Rusiñol. Oggi questo privilegio passa all’isola di Dragonera, sesta per estensione dell’arcipelago delle Baleari, che nel 1977 fu scenario di una manifestazione contraria alla sua urbanizzazione. Oggi il Parco Nazionale di San Telmo, di 2.7km sembra un prolungamento della Sierra de Tramontana, un litorale dove trova rifugio la più importante colonia di “Falchi della Regina”. Non potrete non visitare il faro di Tramontana, che ospita una esposizione sui fari dell’isola, come Llebeig – da non perdere in settembre o ottobre, quando i falchi escono a cacciare per i piccoli.

Santa Clara (San Sebastián, Gipuzkoa)

In questa splendida, verdeggiante isola che presiede la baia di San Sebastian troverete due sentieri, che conducono al faro del 1864, la cui superficie quadrata si moltiplica nella lente ottagonale coperta da una cupola in rame fatta realizzata a mano. Un must faristico (come dicono qui, ndr)