Olio di Jaén, un prodotto gourmet
Noci, spezie ed erbe aromatiche sono solo alcune delle infusioni che alcune imprese di Jaén stanno creando per le prossime produzioni di olio spagnolo. La produzione di olio d’oliva in Spagna, infatti, è uno dei settori solidi e, fortunatamente, sempre in crescita. L’avanzare della “cucina d’avanguardia”, inoltre ha dato ancor più impulso alle aziende che cercano di proporre i propri prodotti su più mercati. Si tratta di una sfida, dicono i produttori, rivolta soprattutto ai clienti più esigenti con maggior potere d’acquisto, che permetterà in seguito lo sviluppo di un’importante rete di esportazione.
A Jaén, culla europea della produzione d’olio, alcune aziende hstanno proponendosi come “rivoluzionarie”. Come ad esempio la Olive Oil Biotech a Mengíbar, che dopo tre anni di ricerca lancia ora sul mercato il Walnutolive, ottenuto dalla fusione di olive e noci: “La macinatura congiunta permette ad aromi e profumi propri dei due prodotti, di fondersi l’uno nell’altro, moltiplicandone le proprietà”. La Olive Oil Biotech è un’azienda giovane, che ha prodotto quest’anno 3000 bottiglie da 1/4 di litro, vendute a selezionate gastronomie gourmet, ma che si propone per il prossimo anno l’esportazione, almeno europea.
Un progetto già avviato e ben consolidato è invece quello della Castillo de Canena, un referente d’eccellenza quando si parla di mercato dell’olio spagnolo, presente già in oltre 40 paesi. L’ultimo prodotto della Castillo del Canena è l’olio extra vergine Biodinamico, realizzato con olive della varietà Picual, note per i forti aromi “verdi” (ricorda la lattuga, ma anche il carciofo o le foglie d’olivo) e che ha già ottenuto il “sigillo” della Demeter (L’Associazione Internazionale dell’ Agricoltura Biodinamica).
Quest’olio si produce, inoltre senza uso di pesticidi nè di fertilizzanti di sintesi: pecore e vitelli pascolano tranquillamente tra gli ulivi e si utilizza il compost, diverse arnie trovano posto all’interno dell’uliveto e si utilizza il silice per eradicare funghi da radici e foglie delle piante. “E’ quello che definiamo “ritorno alle radici” dell’ agricoltura” racconta la direttrice del Castillo de Canena. La produzione si limita a 20.000 bottiglie, esportate negli USA, in Inghilterra, in Germania, Canada e Giappone.