Jerez de la Frontera
Come testimoniano i numerosi resti presenti sia nel territorio urbano che nelle aree circostanti, Jerez de la Frontera è stato, nel corso della storia, un luogo fortemente influenzato dai diversi popoli che si sono insediati nel suo territorio: i Fenici, che la fondarono con il nome di Xera,divenuta poi Ceret per i Romani e l’importante Sherish per i Musulmani, fino alla odierna Jerez, di costruzione cristiana.
L’ appellativo di “la frontera” infatti le venne imposto da Alfonso X il saggio, che dopo averla riconquistata ne fece un avamposto di difesa contro gli arabi. Quindi, l’ ampia gamma di stili architettonici ed edifici singolari ne fanno una città splendida, dotata di una urbanizzazione unica. Il suo centro storico infatti è indubbiamente prezioso sia storicamente che culturalmente, ed offre quartieri diversi e ricchi di tradizione e spettacolo: ci si può imbattere in chiese, moschee, palazzi storici, ma anche in aranceti, fontane e splendidi giardini.
Ma l’importanza di Jerez non è data solo dall’ architettura dei suoi singolari edifici; Jerez ha molto di più da offrire: terra del cavallo certosino, del toro da combattimento, culla dell’arte del flamenco, la città, sede vescovile (la Cattedrale di Jerez) ed universitaria, è di dichiarato interesse storico e artistico. Jerez è attualmente una grande città in cui la tradizione e la modernità più pura convivono in armonia. Grandi centri commerciali e viali convergono in un centro urbano allegro e vivace, nel quale si uniscono lo shopping e la tradizione. Queste caratteristiche distintive, aggiunte alla straordinaria posizione geografica, al suo clima, ad elementi di attrazione turistica la rendono un luogo unico ed affascinante.
Jerez infatti è situata in una fertile area tra la valle del Guadalquivir e quella del Guadalete, a pochi minuti dalle spiagge atlantiche e dalla Sierra di Cadice. La sua eccellente posizione geografica, tra la montagna e il mare, dona piacevoli temperature, con più di 3.200 ore di sole all’anno. Le sue temperature miti, sia in inverno che d’estate, permettono di godere di un’ area turistica sfruttabile tutto l’anno. Il turismo a Jerez si suddivide in realtà in tre grandi aree: gli amanti del Flamenco, quelli della tradizione equestre, e quello del vero e proprio Jerez ( o sherry).
Per quanto riguarda il ballo, Jerez è considerata la città madre del Flamenco, e ogni anno tra Febbraio e Marzo vi si svolge il Festival del Flamenco, con concorsi, rappresentazioni e spettacoli che rimandano appieno a quella tradizione e passionalità propri di questo ballo.
Spettacoli sempre ricchi di bellezza e anche nobiltà vengono invece offerti dalla Scuola d’Arte Equestre durante le fiera del Cavallo, in Maggio. Il cavallo di razza Spagnola o andaluso, ha suscitato ammirazione fin dall’antichità. L’esistenza di buoni pascoli ed il buon clima hanno collaborato nei secoli alla formazione di questa razza discendente dallo stesso ceppo dei cavalli numidici, Libici o Berberi che derivavano dal cavallo selvaggio dell’Asia centrale. Nominato nelle scritture di Omero e Xenofonte fu il cavallo da guerra dei Cartaginesi, Romani, Mori e conquistatori del Messico. L’ espansione Spagnola contribuì alla formazione del cavallo Americano Quorter, Appalusa, il baio di Cleveland ed altri. Dopo l’incorporazione di Jerez alla corona castellana nel 1264 questi cavalli tanto agili e veloci rappresentarono una parte importantissima nella vita degli abitanti di Jerez che con orgoglio riuscirono a mantenere il monopolio della razza.
La Real Esquela Andaluza de Arte Ecuestre venne fondata in Jerez nel 1973 per volontà di Alvaro Domecq Romero con lo scopo di conservare e promuovere la doma classica e Vaquera, mantenere il prestigio della Equitazione Jereziana e la razza dei suoi cavalli con la formazione di Jinete.
Per quanto riguarda invece la più nota tra le risorse della città, ogni due anni si celebra a Jerez il Salone Internazionale dei Vini Nobili e Liquorosi, che raggruppa tutti i grandi vini da meditazione, eccellenti , speciali e spesso di limitata produzione. Questa manifestazione si svolge al complesso monumentale della fortezza di Jerez, la più antica costruzione di origine islamica, che rende l’atmosfera unica ed importante…proprio come gli abitanti di Jerez considerano il loro vino. Il particolare aroma di questo vino deriva dall’invecchiamento, durante il quale si sviluppa, grazie ad un flusso d’aria continuo attorno alle botti, una pellicola di lieviti chiamata “flor”.
Il vino viene poi invecchiato secondo il metodo ‘solera’: le botti vengono accatastate una sull’altra e i vini di diverse annate vengono tagliati tra loro. Nella botte superiore stagiona il vino più giovane, in quelle inferiori si trova lo Jerez più vecchio. Ogni anno si preleva un terzo del vino dalla botte più bassa e lo si sostituisce con quello delle botti superiori, così da non cambiare il tipo di vino. Il contenuto alcolico varia dal 15 al 20 per cento. Lo Jerez più noto è il “fino” – secco ecolor paglia – ma ci sono poi il “manzanilla” e l’ “amontillado”, per lo più semi-secchi. Il tipico da dessert invece è il “cream Jerez”.
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