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Manolo Blahnik: genio sul campo

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Manolo Blahnik, genio sul campo

Con alle spalle una carriera di oltre trent’anni Manolo Blahnik è uno dei maggiori designer al mondo, e le sue creazioni hanno stuoli di adoranti fans in ogni angolo del pianeta.

Nato nel 1942 a Santa Cruz de la Palma da madre Spagnola e padre Ceco studiò a Ginevra, dove si laureò in Letteratura, per poi trasferirsi a Parigi per studiare arti scenografiche.

Nel 1970, in viaggio a New York, decise di mostrare i bozzetti di scenografie da lui creati a Diana Vreeland, l’allora redattore capo di Vogue America, a cui però piacquero più le sue creazioni di costumi e scarpe, e lo invitò ad abbandonare scenografie e teatri, per concentrarsi invece sulla moda.

Blahnik, che fino ad allora non aveva nemmeno considerato l’ipotesi di poter lavorare in questo campo, decise di seguire il consiglio che gli veniva offerto, ma non conoscendo nulla di creazioni di moda, decise di “imparare sul campo”, ed iniziò a visitare le più grandi ed importanti fabbriche di calzature, parlando agli operai ed imparando da loro a disegnare, tagliare e cucire una scarpa. La passione per questo lavoro si fece sentire subito, e nel 1971 si trasferì a Londra con l’intenzione di creare e vendere scarpe. Il punto di svolta fu nel 1972, quando Ossie Clark – il più grande stilista di allora – utilizzò le sue scarpe in una collezione: la carriera di Manolo Blahnik esplose letteralmente, e nel 1973 aprì il suo primo negozio a Chelsea.

Sebbene abbia oggi raggiunto una fama mondiale, Manolo Blahnik rimane un artigiano e i suoi modelli dalle splendide forme e squisiti tacchi, passano ancora dalle sue mani per gli ultimi dettagli prima di essere messe in vendita. Ed è in questo che nasce la perfezione dei suoi lavori: i suoi modelli sono unici, inimitabili per precisione ed equilibrio, uno squisito risultato di lussuoso artigianato. “le scarpe – dice lui stesso – trasformano una donna”.
https://www.youtube.com/watch?v=ReX2WLXcovY

Dal negozio di Chelsea il marchio si è espanso a livello mondiale e gli Stati Uniti, che lo hanno incluso nell’esclusivo “Council of Fashion Designers of America”, ne hanno premiato il lavoro nel 1987, 1990 e 1998. Dal “British Fashion Council” ha ricevuto onorificenze nel 1990, 1999 e nel 2003, mentre la sua nativa Spagna lo ha premiato con la “Aguja de Oro” nel 2001 e con la Medaglia d’Oro per le Arti, consegnatagli dal Re Juan Carlos in persona.

Nel 2003 il Design Museum di Londra ha allestito una sua mostra personale, e allo stesso tempo è stato pubblicato “Drawings”, una raccolta di bozzetti e schizzi realizzati da Blahnik ambiti almeno quanto un paio delle sue scarpe. Due anni dopo, nel 2005 il suo amico e fotografo Eric Boman gli dedicò “Blahnik by Boman”, una celebrazione fotografica delle sue creazioni, con introduzione di Paloma Picasso, amica di entrambi sin dagli anni ’70. Nello stesso anno gli venne chiesto di disegnare le scarpe che sarebbero servite a completare i costumi del film “Marie Antoinette”(il film, come è noto, prese l’Oscar proprio per i costumi).

Le sue creazioni sono pura arte : un insieme di passione, perfezione e design : “Ho il vantaggio di aver studiato – dice Blahnik – questa forma d’arte per più di vent’anni, ed è per questo che so esattamente dove e come deve essere tagliata una scarpa per essere elegante, sexy, ma soprattutto comoda. E lo stesso vale per i tacchi : se anche sono di 12 centimetri devono essere lavorati in modo da dare stabilità e sicurezza e per questo li modello personalmente: a mano e con un cesello.

www.manoloblahnik.com

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