Nuova legge sul telelavoro in Spagna
Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato in via definitiva un decreto legge per regolamentare il telelavoro in Spagna (22/9/2020).
I principali criteri della nuova legge prevedono in sintesi quanto segue:
- È un accordo individuale tra il lavoratore che decide di lavorare da casa e l’impresa ed è reversibile: in qualsiasi momento il lavoratore avrà il diritto di tornare a lavorare in forma presenziale.
- All’impresa corrispondono i costi che eventualmente il dipendente deve sostenere per eseguire il lavoro da casa (tra questi luce, gas, elettricità, mobili, consumabili).
- I diritti del lavoratore che opta per lo Smart Working sono equiparabili in tutto e per tutto a quelli di chi lavora in forma presenziale in azienda (come il compenso, la possibilità di carriera, le ferie pagate, l’assistenza malattia).
Il decreto che entrerà in vigore 20 giorni dopo essere stato pubblicato nel BOE (Gazzetta ufficiale spagnola), stabilisce inoltre che cosa si intende per telelavoro.
Non basterà infatti lavorare da remoto una tantum ma, perché possa essere considerata tale, l’attività che si svolgerà da casa dovrà essere pari ad almeno il 30% della giornata lavorativa durante un periodo minimo di 3 mesi.
Il decreto di regolamentazione del telelavoro che ha trovato l’accordo unanime di tutte le parti sociali lascia però allo scoperto alcuni “spigoli” che andranno forse smussati.
Tra questi, la decisione di escludere da questa normativa tutte le imprese che recentemente hanno dovuto ricorrere allo Smart Working a causa della crisi causata dal COVID-19.
L’approvazione di questa nuova legge è un indice interessante per capire verso dove si sta muovendo la società spagnola. Pare che il lavoro da remoto, applicato d’urgenza da moltissime realtà lavorative pubbliche e private durante la pandemia del COVID-19, sia arrivato per restare.
Una tendenza che a medio termine punta, probabilmente, a estendere e fare crescere il telelavoro in Spagna.
Ka Minante /Redazione