Sevilla, capoluogo dell’Andalusia
Il capoluogo della Comunità Autonoma dell’Andalusia, Sevilla, sorge sulle rive fertili del fiume Guadalquivir,che le garantisce inverni miti, temperature gradevoli in autunno e primavera e calde estati.
La temperatura media dell’anno è di 18,6 gradi, rendendola una delle città più calde d’ Europa. E’ la quarta città della Spagna per numero di abitanti. La storia della città è complessa, lunga ed affascinante: si parte dall’ VIII° secolo a.c. quando i Tartesi fondarono il primo centro urbano nell’area di Siviglia, e lo chiamarono Ispal . In breve tempo il piccolo centro crebbe, raggiungendo anche una parte del sud della Spagna, e iniziò a commerciare con Fenici e Greci. Nel III° secolo a.c. I Cartaginesi, accortisi del fiorire di questa cittadina, la occuparono. Il loro dominio fu però breve, poichè nel 206 a.c. Scipione l’Africano giunse ad Ispal e sconfisse l’esercito cartaginese. Scipione si innamorò del luogo, ne vide le potenzialità economiche e srategiche, ma si accorse anche che c’era bisogno di una difesa sempre pronta. Per questo fondò, nei pressi di Ispal, una cittadina in cui sistemare le sue truppe, e la chiamò Italica – che successivamente, sotto il dominio romano divenne Hispalis.
Questi due nuclei urbani vicini e complementari conobbero epoche di grandi ricchezze, tanto che nel 45 a.c. Giulio Cesare concesse ad Hispalis il rango di Colonia Romana, facendone una delle città più importanti della Spagna. I Romani, oltre a dare alla città onori e glorie, la difesero dai mori e vi portarono il Cristianesimo. Gli stessi imperatori Traiano ed Adriano vi nacquero, ma nonostante la sua importanza, Hispalis non conserva nulla dell’ epoca romana, se non i resti di un antico acquedotto, mentre ad Italica vi sono tutt’oggi numerose testimonianze del passaggio romano.
In seguito alla caduta dell’Impero Romano si susseguirono le invasioni di Vandali, Visigoti e Svevi. I Vandali arrivarono a Siviglia nel 426, e la saccheggiarono completamente, lasciandola ue anni dopo, semi distrutta, in mano ai Visigoti, che le restituirono importanza ed onori del passato, rendendola uno dei prncipali centri culturali d’ Occidente.
Nel 712 Musa ibn Nusayr portò la dominazione moresca in Andalusia, arrivando fino alle porte di Toledo. Sotto il dominio arabo la città venne chiamata Ishbiliya (ed il fiume Wadi-al-kabir), vocaboli dai quali derivano le denominazioni attuali. All’inizio della dominazione Musa ibn Nusayr scelse come capitale Cordoba, creandone un califfato, ma a partire dal 1147, con l’arrivo degli Almohadi Siviglia venne scelta come nuova capitale, ed è a questo ultimo periodo arabo-andaluso che si deve la costruzione delle maggiori opere e monumenti della città.
Nel 1248, dopo due lunghi anni di assedio, Ferdinando III° di Castiglia conquistò la città, annettendola al mondo cristiano: i musulmani vennero cacciati e le città ripopolate di cristiani; le moschee vennero sostituite da chiese cristiane e l‘antico Alcazar – la fortezza araba – divenne la sede della nuova monarchia, la prima Casa Reale spagnola ! Il Re – amatissimo e poi considerato patrono della città – visse a Siviglia fino alla sua morte, e il figlio Alfonso X il saggio ne proseguì l’opera mantenendo la pace e facendo fiorire le arti e la cultura. Si deve inoltre ad Alfonso il crittogramma simbolo della città: NO8DO, che corrisponde alla frase “no me ha dejado” – non mi ha abbandonato – riferita alla lealtà che la città ha dimostrato al re in occasione dello scontro che ebbe con il figlio.Con Pietro I° di Castiglia la città si ingrandì in maniera straordinaria, e nel 1401 venne iniziata la costruzione della Cattedrale. Nel XV° secolo la monarchia designò Siviglia come sede dell santa inquisizione.
Con la scoperta dell’America la città raggiunse il culmine della sua importanza storica, poichè divenne sede dell “Casa de Contrataciòn”, l’organismo commerciale che monopolizzava i rapporti mercantili con le colonie. Divenne la città più ricca della Spagna, che con l’incoronazione di Carlo I° ad Imperatore del Sacro Romano Impero, divenne la nazione più potente d’Europa.
Due importanti fatti segnarono il XVII° secolo: la peste del 1649, che ridusse di metà la popolazione, e il prosciugamento del fiume, che non fu più navigabile, determinando il trasferimento della flotta delle Indie e della “Casa de Contrataciòn” nel porto di Cadice. Fu l’inizio del tramonto della città che mantenne solo il monopolio del commercio del tabacco, per il quale venne edificata un’immensa fabbrica, ora sede dell’Università.
La città, grazie alle varie dominazioni, ma soprattutto alla moresca, può essere considerata un museo a cielo aperto: oltre alle splendide piazze de la Virgen, de los Reyes e de Triunfo, innumerevoli sono i palazzi, i palazzetti, le case basse con ampi ed eleganti patii dal fascino storico ineguagliabile, che costellano i quartieri dalle strette vie e i viottoli irregolari della città.
La Giralda
E’ l’antico minareto della città, divenuto in seguito torre campanaria della Cattedrale e simbolo di Siviglia. Da questa torre, in epoca moresca il muezzin chiamava i fedeli alla preghiera, ma veniva utilizzata anche come osservatorio. Venne costruita tra il 1171 e il 1198, e rappresenta uno dei più begli esempi d’architettura e arte moresca in Spagna. E’ alta 103 metri, e sulla cima vi è posto il “Giraldillo”, che rappresenta il trionfo delle Fede.
La Cattedrale
La Cattedrale di Siviglia è la più grande di tutta la Spagna, e la terza del mondo cristiano dopo San Pietro a Roma e Saint Paul a Londra, e ciò rispecchia l’animo di chi la volle e la realizzò quando la città assunse il ruolo della più importante capitale europea. Fu costruita dove sorgeva la moschea, di cui rimangono la Giralda e il Patio de los Naranjos. La pianta interna è di 116 metri per 76, suddivisa in cinque navate. All’esterno è circondata da immense gradinate, mentre l’interno impressiona per l’imponenza. Nella navata centrale,dietro il coro, troviamo la Cappella Maggiore con il mausoleo di Cristoforo Colombo ed il primo, autentico “Giraldillo” .
Real Alcazares
Le fortezze reali chiamate così, al plurale, poichè vi corrisponde un insieme architettonico che va dal primo Alcazar arabo ai successivi ampliamenti ed aggiunte di cortili e palazzi ad opera dei diversi monarchi. Del Primo Alcazar rimangono solo una parte delle mura e due patii. La struttura finale, che vediamo ancora oggi è dovuta alla ristrutturazione di Pietro I° di Castiglia.
L’Archivio generale delle Indie
Si affaccia su Plaza del Triunfo. Realizzato alla fine del 1500, in stile rinascimentale, con pianta quadrata, due piani ed un patio interno con portici, venne ideato dopo la scoperta dell’America, come “Borsa del Commercio” . Per volere di Carlo III° fu convertito in sede dell’ Archivio delle India nel 1785 per poter raccogliere i documenti legati alle colonie spagnole. E’ ancora oggi uno dei più importanti archivi al mondo, in cui sono custoditi documenti preziosisimi.
Il quartiere di Santa Cruz
E’ uno dei quartieri più famosi e pittoreschi di Siviglia. Si trova in pieno centro, ed è la zona della città che più di tutte ha mantenuto le caratteristiche moresche. E’ un labirinto di viottoli e vicoli tranquilli su cui si affacciano splendide abitazioni, dalle facciate bianche ed ocra, ricoperte di fiori ed edere. A sud del quartiere si trovano i Giardini di Murillo, donati alla città nel 1911.
La torre dell’Oro
Rappresenta, con la Giralda, il simbolo di Siviglia. E’ un’antica torre di sorveglianza, sulle sponde del fiume Guadalquivir, costruita dagli Almohadi nel XIII° secolo per controllare la navigazione e i commerci lungo il fiume. Ha pianta dodecagonale, costituita da un corpo in pietra ed uno in mattoni. Attualmente è sede del Museo Navale.
Arena della Real Maestranza
L’Arena dei tori di Siviglia è uno dei luoghi più prestigiosi della tauromachia. Costruita nel XVIII° secolo e restaurata nel XIX° è, dopo quella di Ronda, l’ Arena più antica al mondo, ed una delle più grandi con circa 12500 posti. All’interno vi è un museo che ripercorre la storia della tauromachia.
Casa de Pilatos
Il più sontuoso palazzo della città, costruito agli inizi del XVI° secolo e voluto con l’idea di copiare quello di Ponzio Pilato, è un insieme di stili diversi : dal rinascimentale al mudèjar, tipico dell’ Andalusia.
Oltre che per le meraviglie architettoniche la città è conosciuta per le celebrazioni della Settimana Santa, in cui 59 confraternite sfilano verso la Cattedrale in una serie di cortei, per poi partecipare alla Via Crucis e si calcola che almeno un terzo della popolazione vi partecipi attivamente. C’è poi la singolare “Feria de Abril”, che coinvolge invece tutta la citta, in cui vengono indossati i costumi locali e si ballano le sevillanas, i balli tradizionali. Si aprono le “casitas” in cui i proprietari accolgono gli ospiti con dolci e prodotti locali..è la vera anima della città che si risveglia: allegra, accogliente e legata alle proprie tradizioni.