Turisti in Spagna nel 2018: seconda solo dopo la Francia
È riuscita a superare se stessa. Dopo uno straordinario 2017 (+9% di arrivi), la Spagna fa il bis con oltre 78,4 milioni di turisti. Sono tanti gli stranieri che hanno visitato il paese nei primi 11 mesi del 2018, con un aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo record dello scorso anno.
A dirlo i dati del rilevamento dei Movimenti turistici alle Frontiere (Frontur), diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo.
Attratti dai paesaggi, dal clima, dalle ricchezze storico-culturali, nel solo mese di novembre 4,5 milioni di turisti hanno visitato la penisola iberica, con un incremento del 3,5% su base annua.
Se i dati di dicembre confermeranno la tendenza, il turismo internazionale in Spagna si avvia a battere un nuovo primato storico superando nell’intero 2018 gli 81,6 milioni di arrivi stranieri registrati due anni fa, dopo la lieve flessione della scorsa estate.
Nonostante la minaccia della Brexit e la svalutazione della sterlina abbia penalizzato gli arrivi britannici, diminuiti da gennaio a novembre del 2%, con 17,6 milioni di visitatori nei primi 11 mesi (22% del totale) quella inglese resta la prima nazionalità di provenienza dei turisti in Spagna, seguiti da tedeschi, francesi, portoghesi, russi e statunitensi.
80 milioni di turisti per 80 miliardi di euro
Un successo del turismo che si ripercuote inevitabilmente anche sull’economia con effetti molto positivi.
Basti pensare che nel 2017 la penisola iberica ha battuto l’Italia, diventando la prima industria con un fatturato di oltre 80 miliardi provenienti dai turisti stranieri, 40 in più del nostro Paese.
D’altronde la Spagna negli ultimi anni ha investito molto in questo settore tanto da scalare la classifica che l’ha portata a diventare la seconda meta preferita al mondo: prima degli Usa (scesi al terzo posto) e vicinissima alla Francia che conquista il gradino più alto del podio.
Seguono la Cina (4°) e l’Italia (5°). Il segreto del trionfo spagnolo? Accoglienza delle strutture, attrattive turistiche, livello delle infrastrutture, programmi dedicati a single e famiglie passando per spiagge, clima, cibo e arte.
Una differenza dovuta anche al fatto che i turisti stranieri in Spagna si fermano di più: oltre sette giorni contro i 3,5 in Italia.