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Spagna, in agosto calo dei turisti: è la prima volta in 7 anni (ma spendono di più)

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Spagna, in agosto calo dei turisti

L’arrivo dei turisti in Spagna scende dell’1,9% ad agosto e l’estate 2018 finisce senza registrare il boom a cui la penisola iberica ci aveva abituato per sette anni consecutivi.

A dirlo è l’indagine “Survey of Frontier Tourism Movements” (Frontur) pubblicata dall’INE – Istituto nazionale di statistica – secondo cui lo scorso agosto sono stati 10,2 milioni i turisti stranieri che hanno visitato la Spagna.

È il secondo miglior mese di agosto nella storia del settore turistico spagnolo, ma la cifra è inferiore dell’1,9% rispetto a quella registrata nel 2017.

Così, il mese di maggior successo dell’estate iberica si chiude senza record di visitatori per la prima volta dal 2011 quando, grazie alla ripresa dell’euro zona, i prezzi contenuti della Spagna e l’instabilità politica di altri concorrenti, avevano spinto anno dopo anno molti turisti nel Paese. Almeno fino ad oggi.

Diverse le cause di questo rallentamento. Innanzitutto la spesa, aumentata dell’1,8% fino a 11.539 euro, compresi i costi di viaggio. Ciò naturalmente ha portato in tanti a preferire altre mete più economiche ed come Turchia, Tunisia, Egitto o Grecia. Nel complesso la spesa media per turista in Spagna cresce del 3,7%, a 1.131 euro, così come il costo medio giornaliero per persona (10,7%, fino a 139 euro).

Il Segretario di Stato per il Turismo, Isabel Oliver, ha sottolineato in una nota che aumenta la spesa rispetto al numero di turisti: «Ci concentriamo su un modello turistico di qualità piuttosto che sulla quantità e quindi la spesa dovrebbe essere l’indicatore con cui misuriamo la forza del nostro settore», ha affermato Oliver.

Senza dimenticare l’ondata di caldo che ha colpito l’Europa Centrale all’inizio della scorsa estate e che ha lasciato molti vacanzieri a casa, soprattutto nei mesi di giugno e luglio.

Se dunque aggiungiamo le cifre di giugno, luglio e agosto, ci rendiamo conto che quest’anno in Spagna sono arrivati ​​28,7 milioni di turisti, il 2% in meno.

Una perdita che si registra anche allargando lo spettro all’intero anno: negli ultimi dodici mesi a visitare la penisola iberica sono stati 57,29 milioni di turisti contro gli 81,78 milioni del 2017.

Entrando nel dettaglio, l’indagine evidenzia che il calo maggiore si è registrato tra i turisti europei: in primis inglesi e tedeschi (di solito i più numerosi), ma anche belgi, olandesi, svizzeri, nordici, italiani e irlandesi. Sul lato opposto, sono invece arrivati ​​più francesi, portoghesi, russi e statunitensi.

Per quanto riguarda le località che hanno risentito maggiormente di questa crisi segnaliamo: le isole Baleari con una diminuzione dei turisti del 2% (fino a 2,3 milioni), la Catalogna e le Canarie con un calo di affluenza turistica del 5%, (rispettivamente ferme a 2,4 e 1,1 milioni).

Male anche per la capitale Madrid.

Le cose sono andate meglio in Andalusia e nella Comunidad Valenciana. Da sottolineare, infine, che chi ha deciso di visitare la Spagna questa estate ha preferito gli hotel con un soggiorno da 4 a 7 notti.

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