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Spagna: meno spot per le cliniche estetiche

chirurgia estetica

Chirurgia estetica, meno spot in Spagna

La Spagna, il paese europeo al primo posto per quel che riguarda il “mercato del botulino”, fa marcia indietro.

Dopo un attento studio grazie al quale è stato scoperto che circa 400 mila spagnoli all’anno ricorrono alla chirurgia estetica (il 10% dei quali è minorenne), il governo di Zapatero ha promosso una nuova legge generale nell’ambito delle Comunicazione Audiovisiva, che vieta le pubblicità televisive di prodotti dimagranti, cliniche estetiche e terapie al silicone, dalle 6 alle 22 per tutte le televisioni private (dal 1° gennaio le pubbliche sono escluse dal mercato pubblicitario).  Questa decisione è stata presa per ridurre al minimo l’impatto negativo che questo genere di pubblicità ha sui giovani in un paese in cui 16 anni sono sufficienti per decidere se ricorrere alla chirurgia plastica senza il consenso dei genitori, e va a colpire una delle principali industrie spagnole.

Il messaggio di questo tipo di marketing infatti propone, secondo gli studi effettuati, un’immagine secondo la quale se non si possiedono certi definiti canoni sarà impossibile avere successo e posizione nella società e nella vita.

La ben nota “Corporaciòn Dermoestetica”, di proprietà di Jose Maria Verdugo, è il bersaglio principale di questa nuova legge: un’azienda che solo nel 2008 ha mandato in onda ben 14mila spot (circa 73 giorni di pubblicità), invogliando le donne spagnole a ricorrere a terapie ed interventi atti a migliorare il proprio aspetto. Unica azienda in questo campo ad essere quotata in Borsa (il giorno del debutto Verdugo si presentò alla Borsa con 50 modelle vestite in attillatissime uniformi da infermiere) la “Corporaciòn Dermestetica” ha rappresentato per circa trent’anni il luogo in cui il rimodellamento fisico era possibile. Verdugo è considerato un genio nel suo campo, non solo per il marketing pubblicitario che ha raggiunto livelli mai avvicinati prima da aziende simili, ma anche per essere stato il pioniere della chirurgia estetica in Spagna ed in Europa.

Creatosi da solo e dal nulla, Verdugo non è nè medico, nè chirurgo, ma un si è diplomato nella marina mercantile, ma non ha mai navigato: il suo primo impiego fu in una azienda tedesca di prodotti per capelli, da cui probabilmente trasse l’ispirazione per la propria carriera. Nel 1979, anno della fondazione della sua azienda, Verdugo presentò per primo in Europa la collagene terapia, e le cosiddette “labbra al silicone”, tecniche che importò dalla lontana California, e seppe poi mantenersi al passo con i tempi introducendo tecniche sempre innovative e andando incontro alle esigenze delle clienti, fino ad arrivare a quella che era conosciuta negli ultimi anni come “bellezza a rate”, ovvero la possibilità di rifarsi la silhouette pagandola a rate.  Nonostante il fatturato esplosivo (163,3 milioni di euro nel primo semestre del 2008) Verdugo ha visto la sua azienda cedere pian piano alla crisi, ed ha dovuto chiudere lo scorso anno diverse filiali europee, tra cui Italia ed Inghilterra.

Ora arriva un nuovo colpo, direttamente dagli alti vertici governativi: la pubblicità, fondamentale per la sua attività sarà ridotta ai soli orari notturni.

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