La Spagna conquista il primato per il numero di bar
Di Enza Petruzziello
Se il benessere di un Paese si misura sulla quantità di denaro che i suoi abitanti spendono in divertimento, allora la Spagna può puntare indiscutibilmente al podio europeo e addirittura mantenere a lungo la posizione di vertice.
Un primato è comunque assicurato, ovvero quello del numero di bar per abitante: crisi o non crisi, in Spagna esiste un bar ogni 173 persone, 260mila esercizi equamente distribuiti su tutto il territorio, isole comprese, anzi soprattutto isole, visto che in mezzo al mare il numero dei locali aumenta vertiginosamente, anche grazie all’aumento della popolazione residente durante i mesi estivi.
Spagna: maggior densità di bar
Si tratta a tutt’oggi del Paese con la più elevata densità di attività di somministrazione di bevande e alcolici di tutto il continente, nonostante negli anni della crisi siano stati chiusi fra i 25mila e i 30mila esercizi: numeri considerevoli, ma tali comunque da non aver modificato le posizioni di vertice della Spagna nella specifica graduatoria, rinforzata negli anni successivi da nuove aperture che hanno consentito agli spagnoli di poter tornare a disporre di tutti i bar a cui erano abituati prima che l’austerity imponesse qualche rinuncia.
A dare una spinta decisiva pare siano stati nuovi canali imprenditoriali, franchising sopra tutti: il fenomeno è attecchito e i clienti sono tornati in massa davanti ai banconi per respirare di nuovo quell’aria di benessere che il momentaneo tracollo economico aveva per fortuna solo interrotto.
Da tre anni a questa parte il consumo di bevande fuori casa è aumentato e le nuove aperture hanno di fatto implementato il fenomeno, anche se la maggior parte dei bar spagnoli (oltre il 62%) risulta avere più di 15 anni di età, caratteristica che permette di considerare quella iberica una delle clientele più affezionate del continente.
A dare una mano alla resurrezione del settore ci ha però pensato il turismo, aumentato in termini percentuali di parecchi punti rispetto agli anni in cui, prima di uscire di casa, ci si pensava non una, ma due volte: i visitatori hanno dapprima sostituito i residenti e poi vi si sono sovrapposti, creando un eccesso di domanda su cui è stata subito costruita un’offerta adeguata.
I numeri del settore turistico sono da qualche anno in aumento costante, segno che il Paese continua ad offrire opportunità sempre interessanti a chi viene da fuori, ma anche che l’accoglienza nel suo complesso si caratterizza per qualità e quantità.
A trainare il settore è stato soprattutto il consumo di birra, aumentato in percentuale di numeri vicini alla doppia cifra anno dopo anno: si è calcolato che sia stato proprio il nettare biondo a spingere la somministrazione diurna oltre il 56%, alla quale vanno poi aggiunte quella serale e quella notturna che hanno incrementato il boom fino alle cifre sopra riportate.
Il consumo di alcol e birra è in aumento, 3% l’ultimo anno dopo tre anni di segni più consecutivi: è tornata la voglia di stare insieme, dunque, seduti al tavolo di un bar a sorseggiare birra e a fare due chiacchiere, un segnale di spensieratezza che la Spagna spera di mantenere inalterato per molti anni ancora.