Vivere a Malaga: la storia di Stefania
Málaga è una delle destinazioni turistiche più importanti della Spagna, dell’Europa e del Mediterraneo. Città natale del famoso pittore Pablo Picasso, è ricca di posti incantevoli, baciata da un sole quasi sempre splendente “in grado di riscaldarti e di darti vita”.
Milioni di persone l’hanno scelta come città per le proprie vacanze e altre migliaia, come luogo di residenza ideale. Tra queste c’è Stefania D’Ambrosio, che giovanissima, ha affrontato un grande passo, come il cambiamento di vita e l’allontanamento dai propri affetti, per seguire il pensiero del “se non lo faccio adesso, non potrò più farlo”.
“Sono sempre stata una persona propensa al cambiamento, in quanto credo che senza cambi non si possa crescere (personalmente e professionalmente parlando). Sono di Salerno e prima di trasferirmi a Málaga vivevo a Roma e lavoravo per una multinazionale spagnola, con contratto fisso, che mi ha dato la possibilità, pur vivendo in Italia, di praticare giornalmente la lingua Castellana. Sono laureata in lingue e letterature straniere con una gran passione per la cultura spagnola e in particolar modo, per quella andalusa. Dopo aver vissuto più di tre anni a Roma, ero arrivata ad un punto in cui tutto era statico, ma non era una “stabilità” che mi piaceva nè tantomeno una stabilità che desideravo in quel determinato momento. Avevo 27 anni e l’idea che “se non lo faccio adesso, non lo potrò più fare”. Avevo bisogno di “muovermi” per trovare nuovi stimoli. E mi sono mossa ”.
Ti sei “mossa” verso l’Andalusia… Perché questa scelta?
L’Andalusia, a mio parere, è una terra fantastica e affascinante, ricca di storia e di cultura diversa rispetto alla nostra. Ai tempi della laurea avevo redatto la mia tesi su un aspetto dell’attualità andalusa. Ogni cosa sembrava attirarmi verso questa regione spagnola, ma non avevo mai concretizzato un viaggio con questa destinazione. Questo fino a quando non conobbi un ragazzo malagueño, con cui venni in vacanza a Málaga e in seguito decisi di trasferirmi.
Quali sono state le tue prime impressioni e le tue prime emozioni al tuo arrivo a Málaga?
La prima volta che sono arrivata qui era maggio…e faceva caldissimo! La mia prima impressione é stata positiva, legata sicuramente al clima meraviglioso che c’è e alla luce del sole. La luce della Costa del Sol è diversa rispetto a quella delle nostre coste, è in grado di riscaldarti e di darti vita. Ebbi la fortuna di vivere quella settimana presso una famiglia del posto e questo servì molto ad avvicinarmi ancora di più alla cultura locale. La prima impressione, che a distanza di tempo è diventata certezza, è che gli abitanti del posto sono delle persone solari, sorridenti e sempre disponibili. Un’altra cosa che mi stupì molto, fu la pulizia che c’era per strada, soprattutto nella zona del centro. Forse perché venivo da Roma che, nonostante per me sia la città più bella del mondo, non credo sia tra le prime in quanto a pulizia.
E per quanto riguarda le difficoltà?
In realtà non ne ho avute di particolari, a parte la mancanza dei parenti e degli amici di sempre. Questa penso che sia la principale “difficoltà” che quasi tutti incontriamo in qualsiasi posto andiamo. Oltre il lavoro, ovviamente…
Ecco appunto, il lavoro….Attualmente lavori come agente di viaggi. E’ stato facile per te trovare questa occupazione?
Sinceramente no. Arrivata a Málaga ho cercato lavoro per circa 5 mesi. Avevo un po’ di soldi da parte e cercavo di trovare qualcosa di meglio rispetto a ciò che avevo lasciato in Italia, anche se questo significava faticare di più per trovarlo. Desideravo trovare un’occupazione come insegnante di italiano, in un ufficio per assistenza back office o nell’ import/export. Mi sono mossa solo in questi campi. Alla fine volevo quasi mollare, inviavo curriculum quasi per inerzia, senza avere più speranze. L’unica occupazione che riuscii a trovare, fu come interprete nei commissariati di polizia di Málaga e provincia. Mi chiamavano quando c’era qualche italiano che non parlava la lingua spagnola. Era un lavoro saltuario e non potevo certamente vivere di quello. Continuai a vivere così, arrancando di qua e di là, fino a quando ricevetti la telefonata del mio attuale capo. Quindi, posso tranquillamente dire che non è stato per niente facile, nonostante parlassi perfettamente spagnolo e avessi una laurea. Ovviamente, per mia esperienza personale, credo dipenda anche dal campo in cui si cerca un’occupazione.
Questo forse è dovuto anche alla grande crisi che ha colpito la Spagna. Com’è la situazione attuale?
Non è delle migliori. L’economia spagnola è tra le più colpite in Europa. Una notizia di qualche giorno fa evidenziava come il numero di disoccupati sia in continua crescita, sono arrivati a più di 5 milioni. La Spagna e soprattutto l’Andalusia, non hanno una grande tradizione industriale, per cui quello che scarseggiava prima, ora è praticamente inesistente. L’economia locale si basa soprattutto sui servizi, in particolar modo sul turismo, che non manca mai. Ovviamente nella stagione estiva, che qui inizia già ad aprile, ci sono più possibilità lavorative come cameriere. La cosa che specifico sempre a chi vuole trasferirsi in Spagna, è che è NECESSARIO conoscere quanto meno le basi dello spagnolo e parlare anche un’altra lingua (oltre all’Italiano). Sono tanti coloro che mi chiedono consigli sulle possibilità lavorative qui in Spagna, premettendo di non conoscere la lingua. Il mio consiglio è quello fare un corso intensivo di spagnolo, prima di avventurarsi e di fare scelte che poi potrebbero rivelarsi sbagliate. Qui a Málaga sicuramente il settore più forte è il turismo.
Come si svolge una tua giornata lavorativa?
Il mio è un lavoro d’ufficio. Non è un’attività aperta al pubblico. Siamo un’agenzia per il turismo Incoming di gruppo e lavoro soprattutto con l’Italia. Organizzo viaggi di gruppo per il mercato italiano, a seconda delle richieste dei Tour Operator italiani.
Málaga è una meta turistica molto ambita. Ma come si vive la quotidianità da residenti?
Bene. A mio parere Málaga è una città a misura d’uomo, con una qualità di vita abbastanza alta, una città nè troppo grande nè troppo piccola. Buon clima, gente piacevole, mare, montagna e cultura. Non ha il traffico e lo smog delle grandi città, ma neanche la scelta culturale che si può trovare a Barcellona, a Madrid, a Roma o a Milano. È una città di mare, con una delle coste più famose d’Europa, la Costa del Sol, oltre ad essere circondata alle spalle da dei monti su cui è piacevole fare delle escursioni. L’aeroporto di Málaga è il 3º o 4° aeroporto spagnolo per grandezza e per numero di voli e il porto, vede arrivare navi da crociera quasi tutti i giorni, questo a favore del turismo, attività che riesce a dare un senso di apertura mentale a questa città. La vita in generale, ha un ritmo molto più rilassato rispetto all’Italia, qui la gente è molto disponibile e sorridente. All’inizio mi è costato un po’ ambientarmi, essendo abituata ad andare sempre di corsa, però a lungo andare ti rendi conto che prendere la vita con più calma e calcolare meno il millesimo di secondo, giova al tuo stile di vita. Il sistema sanitario è praticamente uguale a quello italiano. Con la tessere sanitaria Europea possiamo avere accesso alla copertura base. Dal punto di vista economico, se si ha un lavoro si può vivere con tranquillità. Ovviamente paragonando Málaga a una città italiana dalle stesse dimensioni, come può esserlo Napoli o Salerno. Gli affitti sono vari e i prezzi cambiano da zona a zona. È necessario anche mettere in conto le differenti abitudini e stili di vita. Non voglio però creare falsi miti, semplicemente qui esiste la possibilità di spendere meno. Ovviamente il lusso anche qui si paga.
Hai parlato del ritmo di vita più rilassato, del modo di affrontare con calma la vita con tutte le sue sfaccettature. Cosa ne pensi a riguardo?
Penso che sia fantastico, ma se non ci sei abituato può diventare un problema, almeno all’inizio. Ricordo un episodio, alquanto esplicito, che mi vide protagonista in un supermercato. Ero in fila alla cassa per pagare la spesa e vedevo la cassiera che se la prendeva comoda, chiacchierando del più e del meno, con tutti i clienti che si avvicendavano a pagare. Ovviamente, per me che ero abituata al “ritmo italiano”, tutta questa attesa risultava una grande perdita di tempo. Ormai ci ho fatto l’abitudine e da persona puntuale che ero, sono diventata una “normale” ritardataria. Qui devi entrare nell’ottica delle idee che, quando prendi un appuntamento con qualcuno, devi calcolare che arriverà con almeno 10/15 minuti di ritardo.
Ora ci sveli come e dove ti vedi in un prossimo futuro?
Per ora credo che la mia vita continuerà qui a Málaga, anche se mi piacerebbe che nella nostra bella Italia ci fosse una situazione diversa (soprattutto dal punto di vista economico), per poter tornare un giorno.
Stefania D’Ambrosio
A cura di Nicole Cascione
Per maggiori informazioni su località del Meriterraneo:
www.vacanzenelmediterraneo.com