Lo spettacolo che regalano le montagne di Anaga, uno dei panorami piú spettacolari di Tenerife.
Cime rigogliose e verdissime, che si sommergono un un mare dalle mille gradazioni di turchese, come se la penisola di Anaga si fosse staccata improvvisamente dal continente cui appartiene.
A Taganana, un piccolo paesino bianco, arroccato sulla montagna, si stabilirono i primi guanches (aborigeni che abitarono l’isola prima della sua conquista, ndr): erano forti, grandi nuotatori e raramente utilizzavano imbarcazioni, se non delle piccole zattere quando lasciavano (raramente) l’isola. Lo scarso suolo disponibile lo dedicarono alla coltivazione della canna da zucchero, e la loro discendenza – dal secolo XV, quando terminò la conquista spagnola – si trasefrì a vivere sulle montagne, mantenendo nelle tradizioni l’essenza di ciò che era Tenerife. Per questo motivo, da allora, sono conosciuti come “coloro che abitano lontano dal rumore e dalla città”.
A Taganana si trova il “Parco Naturale di Anaga“, dichiarato Riserva della Biosfera: uno splendido susseguirsi di sentieri, antichi camini vulcanici, gole e burroni e silhouettes che sembrano provenire da altri mondi, in cui il magma solidificato ha disegnato decorazioni e muretti spettacolari. Qui il mare è vaporoso, le onde leggere sembrano fatte di nubi sospese sui picchi a strapiombo sull’Oceano.
Qui si trovano i boschi di Laurisilva: un bosco fossile ma vivo, che copriva l’intera valle del Mediterraneo prima delle glaciazioni. I tronchi sono ricoperti di un muschio morbido, e tra questi si trova l’albero che i canari hanno eletto a simbolo della loro isola dove, secondo la leggenda, si nascondeva un drago. Ma questa foresta misteriosa nasconde molto di più: ad esempio che ospita circa 100 specie uniche al mondo, tra cui la colomba dei lauri e quella di bolle, considerate come “reliquie viventi”, o che mentre la visiterete potrete assistere al fenomeno della “pioggia orizzontale” e provocata da queste morbidissime nubi che, scontrandosi con la vegetazione, si sciolgono, abbassandosi poco a poco sul terreno.
Una volta usciti dal Parco non pensiate che la bellezza del verde finisca: dagli orti, alle piantagioni di alberi da frutto alle vigne, le sfumature di questo colore si susseguono a vista d’occhio, regalando un panorama privilegiato.
Qui troverete uno dei caseifici più importanti dell’isola: Afur, che mantiene intatta l’architettura tradizionale canaria della “casa – grotta” con le pareti in pietra ed i tetti in paglia. Molte delle case dei contadini sono oggi – in parte – delle piccole trattorie che offrono i prodotti tipici ed i piatti della tradizione tinerfeña, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino locale. Altre invece sono dei veri e propri piccoli hotel , sperduti sulla montagna, come “Little Cottage”, solitario rifugio con un giardino che si perde nei sentieri dei boschi, accompagnato dal cinguettío degli uccelli.