Il bar di Ferran Adrià a Barcellona: Tickets
Il “faticoso” riposo di Ferran Adriá, che tra le altre motivazioni aveva dichiarato di voler chiudere il suo ristorante per riposarsi, segna già, in pochi mesi l’apertura di un nuovo locale, la pubblicazione di un nuovo libro “Reinventar la cocina. Ferran Adriá: un viaje incesante por la gastronomia” (Colman Andrews) e un progetto di film sul mitico ristorante da parte del produttore di Robert Redford.
A pochi mesi dalla chiusura del suo ristorante, luglio 2011, l’incessante Adriá non si ferma e, tra i vari progetti, ha già inaugurato un nuovo bar nel cuore di Barcellona, per non lasciare a bocca asciutta i molti orfani de El Bulli.
Con l’apertura del Tickets (quartiere del Poble Sec), lo chef catalano ha disegnato un nuoco concept, a mezzo cammino tra il bar e il ristorante, per proporre una versione contemporanea delle famose “tapas” spagnole. In pochi mesi, il nuovo locale, diretto dal fratello Albert registra già il tutto completo, e una lista d’attesa di 3/4 mesi.
Sarà il cosiddetto “effetto Adriá”, ma il primo giorno dell’apertura del Tickets, tutte le prenotazioni erano già chiuse per i 2 mesi seguenti. Niente male per un locale che accetta prenotazioni soltanto via internet. Ancora meglio per un concetto che lo stesso creatore fa fatica a definire: “Non è un bar, né un ristorante, né un self service … abbiamo inventato un nuovo concetto”, spiega Adriá.
Il famoso chef della cucina fusion ricorda che il locale è gestito dal fratello Albert, e da altri tre soci: i fratelli Iglesias (Juan Carlos, Borja e Pedro), proprietari del ristorante Rías de Galicia, emblematico ristorante di frutti di mare a Barcellona.
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Il Tickets ha tutte le carte in regola per diventare uno dei locali di riferimento della capitale catalana, nel cuore del quartiere dei cabaret. Meta preferita dei nottambuli d’altri tempi, in questa zona, nel marciapiede di fronte al locale dei fratelli Adrià, si trova infatti il “Molino”, la versione catalana del Moulin Rouge, abbandonato per decenni e rimesso a nuovo recentemente.
Anche il locale dello chef catalano vuole ricordare il fulgido passato dell’area. La facciata del Tickets ricorda in falsetto quella di un teatro ed è un omaggio a quel passato di festa che i fratelli Adriá vogliono riportare in auge. All’interno, lo spettacolo si declina attraverso i sei banconi che ospitano un universo di tapas.
L’idea è che ognuno si possa servire secondo il proprio gusto: “la maggior parte della gente, e non soltanto fuori dalla Spagna, pensa che le tapas siano dei piatti. In realtà, il termine indica un modo di mangiare. Per questo motivo non ci sono menù al Tickets; si può cominciare dal pesce, passare alla carne e continuare con l’insalata …” racconta Adriá. Per 8 €, in media, la porzione, si può partire dal pregiato prosciutto “Joselito”, per arrivare alla “torta di fragole e crema di bucce di limone”, passando per i ravioli liquidi al formaggio”.
Si riconosce, ovviamente, l’impronta del Bulli, che l’inventore della cucina molecolare rivendica: “All’inizio degli anni ’90 abbiamo cominciato a dialogare con le tapas e abbiamo continuato questo dialogo durante tutta l’evoluzione del ristorante… È questa riflessione che ha condotto me e mio fratello a creare il locale di Barcellona, dedicato alle tapas contemporanee, appoggiandoci a tutto il savoir faire del Bulli. Il Tickets è accoppiato ad un locale confinante, battezzato “41º”, gestito dallo stesso team di persone.
Il sito: www.ticketsbar.es
A cura di Paola Grieco