Trasferirsi a Minorca
Se siete tra coloro che dopo una vacanza a Minorca, o semplicemente dopo aver letto qualche recensione sul Web sulle bellezze di questo piccolo paradiso delle Baleari, avete deciso che volete venire a vivere a Minorca ecco le cose che dovreste sapere prima di decidere di trasferirvi a Minorca in modo definitivo.
Premetto, non è il tentativo di dissuadere nessuno ma solamente la volontà di dare informazioni che possono essere utili prima di pianificare il trasferimento definitivo.
1) Le Baleari non sono le Canarie. Nel senso climatico. Gli inverni a Minorca sono infatti freddi e umidi e spesso da Nord soffia un forte vento di tramontana. Tenete quindi presente che in linea di massima da dicembre a fine febbraio/primi di marzo bisognerà coprirsi bene e scaldare la casa. Il tempo poi è, in quel periodo, abbastanza umido e piovoso.
2) A Minorca negli uffici, nei negozi, nei ristoranti si parla in minorchino (il dialetto isolano del catalano), mentre a scuola le lezioni vengono date in catalano. Questa è una cosa da tenere in considerazione, soprattutto se avete bimbi piccoli in età scolare. Il catalano è una vera e propria lingua che non è semplicissima (né, parere personale, particolarmente bella da ascoltare). Se sapete il castigliano non avrete problemi. Ma è comunque bene sapere che alle Baleari la lingua ufficiale è il catalano.
3) Nei mesi invernali Minorca è difficile da raggiungere. Terminati a fine settembre i voli charter e quelli che organizzano le compagnie Low Cost arrivare a Minorca dall’Italia comincia ad essere complicato. L’unico modo infatti è fare scalo a Barcellona e proseguire per Minorca. Quasi una giornata di viaggio se le coincidenze non sono favorevoli.
4) I minorchini sono cordiali ma chiusi. Minorca è un’isola, piccola e in passato è stata terra di conquista da parte di inglesi, francesi ed arabi. Questo ha reso i minorchini leggermente diffidenti e chiusi. Sono cordiali con i turisti e amichevoli con noi italiani che abitiamo sull’isola ma per diventare loro amici, entrare nel loro cuore o fare impresa avrete bisogno di tempo e dimostrare di essere persone oneste e corrette.
5) Trovare lavoro non è facile. Minorca vive al 90% di turismo. Ed il turismo si concentra nei mesi che vanno da maggio a fine settembre. Fatta questa premessa è bene sapere che sarà difficile trovare un lavoro a Minorca che non sia nel settore trainante: il turismo appunto. Ma nulla è impossibile e, per chi ha in curriculum con un buon inglese o un buono spagnolo ed esperienza nel settore si aprono delle interessanti opportunità. Qui troverete i siti da consultare: lavoro a Minorca.
6) Vado a colonizzare Minorca? No, a Minorca c’è già tutto. Chi non conosce Minorca può essere indotto a credere che sia un’isola ancora in via di sviluppo, dove importare idee, prodotti, servizi e diffonderli sia solo una formalità. Niente di più sbagliato. A Minorca c’è tutto. O meglio, c’è tutto quello che serve ai minorchini e ai turisti in estate. Oltre alla vasta offerta locale ci sono pizzerie italiane, ci sono bar italiani, ci sono prodotti italiani importati e ci sono strutture ricettive aperte e gestite da nostri connazionali. Ovviamente ci sono dei settori dove la concorrenza è meno agguerrita o delle aree in cui poter ancora investire. Ma sarebbe sbagliato pensare di arrivare a Minorca e poter entrare nel mercato senza un progetto serio e ben ponderato.
Per questa ragione suggerisco due cose: 1) venite, fermatevi per un bel periodo e sfruttatelo per raccogliere informazioni, per guardarvi intorno e parlare con le persone. 2) se non avete questa possibilità rivolgetevi a professionisti che (ovviamente previo compenso) vi possano aiutare ad analizzare e (se valida) sviluppare la vostra idea di business.
Se volete conoscere meglio Minorca vi suggeriamo La guida online in italiano più letta (creata e gestita da italiani che vivono da anni a Minorca): www.isoladiminorca.com
Alessandro Castagna