Andare a vivere a Tenerife: la storia di Andrea
Andrea Miele, titolare di due paninoteche a Roma, conduceva una “vita non vita”, chiuso in negozio per 16 ore al giorno, con grosse responsabilità sulle spalle e poco tempo per se stesso e per gli altri. Dopo un viaggio a Tenerife, rimasto illuminato dall’isola da lui giudicata paradisiaca, ha deciso di sacrificare la sicurezza economica per lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale. Ha deciso di andare a vivere a Tenerife, riuscendo così a recuperare spazio e tempo per vivere la propria vita in sintonia con se stesso e con la natura circostante.
Andrea da quanto tempo vivi a Tenerife?
Vivo a Tenerife da quasi un anno; precedentemente, per quasi due anni, ho fatto avanti e indietro tra l’Italia e la Spagna. In Italia vivevo a Roma, dove gestivo due paninoteche notturne in centro.
Da Roma a Tenerife, da due paninoteche alla vendita di prodotti alimentari locali. Come è avvenuto questo passaggio?
E’ un’idea nata un po’ per mia volontà e un po’ per destino. La prima volta che venni a Tenerife, rimasi piacevolmente colpito da un negozio che si trovava a Los Cristianos, in cui si vendevano prodotti locali e il prosciutto pata negra. In quel momento pensai ad un mio futuro lì, in quel negozio e forse non ci crederai, ma: l’ho pensato, l’ho detto e l’ho fatto! Ho iniziato a lavorare come tagliatore di pata negra e, una cosa tira l’altra, mi sono informato su cosa servisse per vendere nei mercati e da quel momento in poi ha avuto inizio la mia avventura.
Ora mi occupo della vendita nei mercati e negli hotel, di prodotti tipici del posto, tra cui il mojos, una tipica salsa canaria (un po’ come il nostro pesto) e il Miele di Tenerife, che da poco è stato riconosciuto come prodotto DOC dal Parlamento Europeo. Mi occupo anche di reperire sul mercato le ditte migliori dei prodotti da proporre ai turisti; inoltre con la mia socia, stiamo anche organizzando una produzione diretta.
Chi sono i tuoi clienti?
Generalmente la mia clientela è rappresentata da turisti, ma anche da italiani residenti sul posto. Tra tutti, le famiglie sono quelle più propense a provare nuovi sapori.
Per occuparti della vendita di prodotti alimentari, hai dovuto sostenere qualche corso o ti hanno rilasciato subito una licenza?
Ho frequentato solo un corso di poche ore, come manipolatore di alimenti, dopodiché mi sono recato all’ Agenzia delle Entrate, ho registrato la partita iva dietro il pagamento di 1,53 euro di tasse Inps e il gioco è fatto. Ho preso posto al mercato e ho cominciato con la vendita.
Perché hai scelto di trasferirti proprio a Tenerife e non in un altro luogo?
Io penso che Tenerife sia un mix perfetto tra modernità e fuga. La Spagna è un Paese civile e democratico. Qui la criminalità, i furti, gli scippi e le rapine, praticamente non esistono, sembra di vivere in un Sud America senza crimine. Per non parlare del clima: potrebbero essere definite le Hawaii europee, non fa mai troppo caldo nè troppo freddo. Omero le descrisse come i campi elisi, come il paradiso e in fondo, non aveva tutti i torti.
Mi hai raccontato anche della tua passione per le escursioni
Sì, mi occupo di escursioni, ma non a livello professionale. Amo il mare e la montagna e Tenerife ha tutto questo, essendo bagnata dall’Oceano e sovrastata dal Teide, la montagna più alta della Spagna. Qui si possono trovare luoghi magici e ancora totalmente lontani dalla civiltà e mi piace offrirmi da guida per condurre i turisti in questi luoghi bellissimi. Ho anche alcuni amici della Travel Sub, che hanno un centro attrezzatissimo qui nel Sud, per effettuare snorkeling, diving e tante altre attività.
Dove vengono effettuate queste escursioni?
Le escursioni principalmente si svolgono in mare, tra le tartarughe, i delfini e le balene. Si può fare diving, snorkeling o anche affittare una barca. Altrimenti si passa alle montagne e ai vulcani. Le Canarie sono costellate di vulcani, di gallerie, di grotte e di sentieri in alta montagna. Quest’anno a Natale, era possibile fare il bagno nell’Oceano, ammirando il Teide coperto di neve, insomma era come avere Costa Smeralda e Cervinia in poco meno di 100 km!
E ora raccontaci…come si vive a Tenerife?
A Tenerife si vive bene; il tempo scorre lento, al ritmo delle nuvole che attraversano il cielo. Si ha spazio e tempo per vivere la propria vita in sintonia con l’ambiente. L’unica nota dolente riguarda la ricerca di un lavoro. Qui la crisi del 2007 ha colpito tantissimo, forse molto più che in Italia. Attualmente, i lavori che si trovano con più facilità sono quelli legati al turismo e perciò stagionali. Un altro inconveniente è legato al fatto che siamo su di un’isola e un po’ tutto risente della lontananza dalla terra ferma, poiché tutto arriva via nave e la scelta è alquanto limitata.
Qualche buon consiglio per tutti coloro che vorrebbero trasferirsi?
Per esperienza personale, consiglierei di evitare il contatto con altri italiani, perché così facendo si correrebbe il rischio di isolarsi e ghettizzarsi. E’ bene immergersi nella cultura del posto che ci ospita, per assimilarne la lingua e le usanze. Un’altra cosa da fare appena arrivati, è quella di procurarsi il nie, una specie di carta di identità per stranieri, senza la quale non si può affittare casa, lavorare, ecc.. Basta recarsi presso una stazione di polizia, poi passare dal Comune per la residenza e il gioco è fatto.
Cos’hai lasciato in Italia?
In Italia ho lasciato un Andrea che pensava solo al lavoro! Non avevo tempo per me, non riuscivo neanche a trovare il tempo per andare a trovare i miei genitori. Non riuscivo ad andare al cinema o allo stadio con gli amici, ero chiuso nel mio mondo, fatto di doveri e responsabilità, ero chiuso in negozio anche 16 ore al giorno, per un lavoro che mi impegnava principalmente di notte. Insomma, posso dire di non aver vissuto per quasi 10 anni. L’unica cosa positiva di tutto questo, è che il lavoro mi ha permesso di viaggiare, di vedere il mondo e di rimanere illuminato dai miei viaggi. Da quando mi sono trasferito a Tenerife, la mia vita è cambiata, sono rinato, ma soprattutto ho riscoperto me stesso. Sono riuscito anche a recuperare il rapporto con i miei, per quanto possa sembrare assurdo, la lontananza ci ha riavvicinati. A volte, quando passo ore e ore a tuffarmi tra le onde dell’Oceano oppure correndo nel deserto con il mio cane, mi sembra di tornare all’adolescenza.
Tenerife mi ha dato la libertà di usare la mia testa e il mio tempo, non ho più voglia di comprare oggetti inutili per apparire, qui ho i gabbiani che mi fanno compagnia, mentre leggo e al mare ho le tartarughe che nuotano con me. Insomma, ho il meglio dalla natura, cosa posso volere di più?
Questo trasferimento ha portato grandi cambiamenti nella tua vita, ma quanto di positivo c’è in tutto questo?
Sinceramente, economicamente ho fatto un salto in basso non indifferente, specialmente al principio, quando non riuscivo a trovare lavoro, quando mi sono ritrovato a dover fare tutto da solo, nel bene e nel male. Ora come ora, vivo alla giornata, ma per quanto riguarda la qualità di vita, ho fatto 10 salti in avanti! Qui vivo in assenza di traffico, di vigili, di strisce blu a pagamento, non ho più la paranoia dei furti, vivo al piano terra senza inferriate alle finestre e la sera, il cielo è talmente pulito che si vedono miliardi di stelle! Insomma… finalmente vivo e questo è più che positivo!
Tenerife forever?
Tenerife nel cuore per sempre. Io la mia vita l’ho sempre vissuta utilizzando i miei punti di arrivo come punti di partenza, ho sacrificato una vita sicura, fatta di lavoro per inseguire un sogno. Per ora sono qui, ma anche questo per me non sarà un punto di arrivo. Chissà, prima o poi, potrei riprendere il mare….
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A cura di Nicole Cascione